Il Milione è un capolavoro e Marco Polo è un narratore affascinante, non si può che esserne innamorati come avviene anche per Kublai Khan, il sovrano Mongolo coprotagonista del libro. Da queste pagine esce ancora vivo e rutilante un Medioevo inatteso. Alla luce di queste pagine tutto “l’Oriente”, anche quello dei nostri giorni, tutto il suo mistero e le sue contraddizioni, risulta illuminato. Impossibile tentare un riassunto di questo viaggio favoloso e insieme così reale. Scopriamo che dobbiamo tantissimo (tutto?) di quello che noi lettori amiamo alla Cina: la carta, la stampa, i caratteri mobili; scopriamo che dal mondo sino-mongolo vengono anche le banconote e le basi della finanza odierna, Impariamo il piacere della “scoperta” e della visione senza giudizio, impariamo insomma la meraviglia di meravigliarci. Marco Polo non giudica, non dà le sue opinioni, il suo è uno sguardo d’amore e di stupore sul diverso ; comprendiamo che avremmo bisogno degli occhi, del cuore, ma soprattutto dell’intelligenza di Marco Polo per costruire un mondo nuovo che al “nemico” sostituisca la meraviglia dell’incontro: un mondo dove i ghepardi vanno a caccia in sella con il cacciatore e i più grandi leoni da battaglia convivono quando sono in gabbia, cioè non sempre, con un cagnolino che ne allevia la tristezza della reclusione. Il Milione è, un’epopea poetica piena di racconti fantastici alla stregua dell’Odissea, ma è anche teatro, reportage di viaggio, relazione di un’esperienza pedagogica, fantasticheria alla don Chisciotte: tutto tranne una guida. è soprattutto un invito al Viaggio, e il libro stesso è un Viaggio nella letteratura: letteratura come materia oscura da esplorare
Milione
Marco Polo dettò questo resoconto del suo viaggio in Asia mentre era prigioniero in un angusto carcere genovese: è questa la singolare anomalia all'origine di un libro epico e avventuroso che percorre l'immenso spazio tra Venezia e Pechino. Traduzione italiana del perduto originale francese, il Milione è un documento fondamentale per conoscere e comprendere sia il mito medievale del favoloso Oriente, con le leggende dei Magi, del Vecchio della Montagna, del Prete Gianni, sia la mentalità mercantile italiana del Duecento. In bilico tra verità storica e romanzo, l'opera concentra in sé l'amore per il fiabesco di un cronista fantasioso, il gusto per l'osservazione precisa e scientifica di un grande viaggiatore, l'attenzione agli aspetti economici e sociali di un esperto mercante.
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Anno edizione:2024
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Cristiana 27 dicembre 2024Bellissima lettura, straniante e molto coinvolgente.
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