La morte della terra
Succede di leggere nelle prefazioni a taluni libri di poesia, un riassunto, una tentata sinossi della poetica dell'autore. Maldestre prove molto spesso per maldestri libercoli. Poi arrivano come una ventata improvvisa, raccolte come quella di D'Agostino. Si dice che tutto sia già stato scritto in poesia. Banalità ovviamente. La vita è scritta di per se stessa e se un poeta cerca di rappresentare sotto forma di segni grafici gli avvenimenti non fa altro che riportare "l'accaduto" dentro qualche pagina. Nel fitto sottobosco poetico attuale, più che fitto talvolta finto, accade di imbattersi in qualche voce coraggiosa che un fine critico come Nicola Vacca definisce come quella di "poeti in stato di vigilanza".
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Anno edizione:2013
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