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Oggi vorrei consigliare a chi ama il giallo storico, uno tra i miei libri preferiti: “Il nome della rosa” di Umberto Eco, nella nuova edizione per la Nave di Teseo, arricchita e impreziosita coi disegni e gli appunti dell’autore che l’hanno accompagnato nella scrittura. Questo libro, uscito ormai 40 anni fa, ha segnato il passaggio di Eco da semiologo, grande intellettuale del Novecento, a scrittore di romanzi. È un romanzo medievale, ambientato nel 1327 in un monastero benedettino, e qui Eco usa un classico espediente letterario: il ritrovamento di un manoscritto, opera di un monaco che, divenuto anziano, decide di raccontare i fatti accaduti come novizio in compagnia del suo maestro Guglielmo da Baskerville (interpretato da Sean Connery in maniera magistrale nella trasposizione cinematografica). L’intera vicenda si sviluppa in sette giorni, durante i quali si susseguono sette delitti che sembrano ruotare attorno alla biblioteca del monastero, che celerebbe un misterioso segreto. Ognuno di voi potrà interpretare i diversi piani di lettura e cercare di interpretare o andare ad approfondire tutti i riferimenti filosofici, simbolici o esoterici di cui il romanzo è denso.Buona lettura!
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Romanzo storico, giallo, filosofico? I libri, la biblioteca labirinto e la gestione della conoscenza e del suo accesso. Grande libro, non di semplice lettura.
Un capolavoro della narrativa che fonde abilmente mistero, storia e filosofia. Eco ci conduce in un'abbazia medievale, dove un intricato omicidio svela segreti e complotti. L'intreccio narrativo è complesso ma avvincente, e le riflessioni sulla conoscenza e il potere aggiungono una profondità unica. Un libro che sfida e gratifica il lettore.
“Il nome della rosa” è un libro che mi ha conquistato dall’inizio alla fine. Ambientato in un monastero medievale, ti fa immergere completamente nell’atmosfera di quell’epoca. La trama è un mix perfetto tra mistero e filosofia, con colpi di scena che tengono incollati. Guglielmo da Baskerville è un personaggio incredibile, con la sua logica acuta e il rapporto che ha con Adso è davvero interessante. Nonostante alcune parti un po’ dense di descrizioni storiche, il libro merita tantissimo. Lo consiglio a chi ama i romanzi che fanno riflettere e intrattengono allo stesso tempo.
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