Un retelling moderno di *Orgoglio e Pregiudizio*? Impossibile resistere. L’idea è affascinante e coraggiosa, ma forse non del tutto riuscita. Pur mantenendo la struttura della storia originale, qualcosa sembra mancare: il senso di tensione, di desiderio trattenuto, di inevitabile attrazione che definiva la dinamica tra Darcy ed Elizabeth nella versione di Jane Austen. Nel caso di Elisa e Michael, i conflitti nascono da motivazioni diverse – più legate alle loro vite personali che a pregiudizi sociali o orgoglio. Questo spostamento rende la protagonista meno incisiva, almeno nella prima parte del libro. Solo nella seconda metà, quando la narrazione si discosta maggiormente dal retelling, la storia riesce a prendere il suo spazio e a coinvolgere davvero. Curiosamente, i personaggi secondari risultano più riusciti e delineati, un dettaglio che ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Lo stile, però, resta quello tipico dell’autrice: vivace, ironico, capace di far sorridere anche nei momenti più seri. Il finale, pur non particolarmente travolgente dal punto di vista emotivo, trasmette un messaggio positivo e moderno che ho apprezzato. In sintesi, una lettura leggera e piacevole, che i fan di Jane Austen potranno comunque trovare interessante, a patto di non aspettarsi un confronto diretto con l’originale. [Per recensione più approfondita ig/tik: @pandafefesworld
