Nona Grey. La trilogia

Se c'è un genere che amo è il fantasy che quando meno te lo aspetti scopri che è sempre stata fantascienza travestita. La trilogia di Nona Grey è il blend perfetto che si costruisce in un climax lungo tre libri: parte molto lentamente con un primo volume in cui succede poco e niente, inizia a ingranare verso la fine del secondo per arrivare al terzo e ultimo capitolo della trilogia con un ritmo forsennato, e chiude col botto. Una storia che inizia con una bambina e finisce con una donna pronta ad abbracciare i suoi demoni e iniziare a vivere con se stessa e con le persone che ha difeso lungo la via. Bello sanguinolento come racconto di formazione, però bello (e scritto benissimo). Ps. Meno esplicito nella sua queerness rispetto alla trilogia di Cosa Resta degli Eroi, però penso che siamo tutti soddisfatti di quello che succede nell'ultima pagina 💕

L’ho trovato estremamente piacevole e scorrevole nonostante la mole, i protagonisti sono ben caratterizzati.

Il titolo non esagera, probabilmente ho letto questa trilogia dopo una sfilza di libri con protagoniste identiche e profondamente copiate da Arya Stark (Nevernight, La guerra dei papaveri, e molte altre). Tutte ragazzine destinate a divenire temibili assassine in una qualche scuola, con un qualche strano potere, le quali si prendono la meritata vendetta facendo molto più male di quanto ne abbiano ricevuto loro stesse a una pletora di personaggi non abbastanza importanti. A parte la scarsa originalità dilagante, la trilogia è piacevole e a tratti avvincente. La maggior delusione del libro è data dalla mancata risposta alle molte domande poste nella presentazione del mondo, le quali portano a nuovi libri ambientati nello stesso. Si sarebbe sperato che almeno al termine della trilogia qualcosa in più si sapesse, ma potrebbe essere una mia preferenza.