Dopo aver amato il primo volume di La custode di parole, tuffarmi nel secondo capitolo è stato come tornare a casa, ma scoprendo che ogni stanza ha nuove porte da aprire. Alric e Jennifer Twice riescono a mantenere la magia intatta, regalandoci un seguito che non è solo una continuazione, ma un’evoluzione della storia, ancora più avvolgente e ricco di emozioni. La protagonista, sempre più consapevole del proprio ruolo e del potere che le parole custodiscono, affronta nuove sfide che mettono alla prova non solo il suo coraggio, ma anche la sua capacità di ascoltare, comprendere e scegliere. È un viaggio ancora più profondo, dove il confine tra ciò che è giusto e ciò che è necessario si fa sfumato, e il lettore è invitato a riflettere insieme a lei su cosa significhi davvero essere la "custode". La scrittura è, se possibile, ancora più evocativa rispetto al primo volume. Ogni frase sembra un sussurro, una melodia che guida il lettore attraverso paesaggi incantati e momenti di pura meraviglia. Ma ciò che rende questo libro speciale è il cuore pulsante della storia: un richiamo al potere delle parole, non solo come strumenti di creazione e distruzione, ma come legami tra le persone, tra mondi e tra epoche. Ho amato anche la tensione romantica fra i protagonisti, leggera e profonda contemporaneamente.
