Romanzo acceso e fluido, nonostante le sue 439 pagine, "L' Oligarca" non esce del tutto indenne dalla lettura pur avvincente su questa storia a così tanti strati che si fatica a "collegare i puntini" col procedere degli avvenimenti. Insieme allo spezzarsi delle personalità del personaggio, che assume nomi e caratteri diversi in funzione della sua posizione in quel tal frangente, si snoda una trama contorta nei suoi "va e vieni" in presente e passato, in luoghi dove si viaggia senza sosta, si creano condizioni che torneranno in futuro, si incontrano nugoli di protagonisti, figure fugaci, importanti e marginali, una girandola inquietante di situazioni agganciate l'una all'altra oppure libere di svanire poco dopo. Del libro ne è stata fatta una serie televisiva e questo va d'accordo con questo svilupparsi intrecciato di circostanze circolari, che pur avendo la loro più che logica ragion d'essere, alla fine, almeno per chi scrive, mette alla prova l'attenzione e l'interesse al nascosto che avverrà. Il romanzo, come detto, ha la qualità di una buona Spy Story, ma la natura stessa del protagonista che la vive non corrobora al salutare senso dell'identificazione, condizione primaria per la lettura fluida ed appassionata che qui, con la dovuta cautela espressiva, corre il rischio di dare la sensazione di cercare di correre nell'acqua alta. Dario Carta
