Parlo d'amor con me. Vita e musica tra le mura di Casa Verdi - Paola Calvetti - copertina
Parlo d'amor con me. Vita e musica tra le mura di Casa Verdi - Paola Calvetti - copertina
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Letteratura: Italia
Parlo d'amor con me. Vita e musica tra le mura di Casa Verdi
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Descrizione


"Delle mie opere, quella che mi piace di più è la Casa che ho fatto costruire a Milano per accogliervi i vecchi artisti di canto non favoriti dalla fortuna, o che non possedettero da giovani la virtù del risparmio": così scrive Giuseppe Verdi in una lettera. Unica al mondo nel suo genere, la casa di riposo voluta dal grande Maestro - che le destinò la propria eredità - aprì i battenti nel 1902: oggi tutti a Milano sanno dove si trova Casa Verdi, tra le cui mura austere e accoglienti vivono decine di musicisti anziani e non solo. È in questa Casa speciale che Paola Calvetti sceglie di immaginare la vita di Ada, eccentrica cameriera che cova un sogno nel cuore: un personaggio "emarginato" e struggente, come Rigoletto, come Violetta, come tanti altri che Verdi rese immortali nelle sue opere. Muovendosi in punta di piedi, Ada conosce tutti gli ospiti e di tutti "colleziona" le vite ardenti. Piera, che muove ancora con grazia le mani sul pianoforte, Kimiko, soprano giapponese, Luisa, la famosa Annina che cantò nella "Traviata" insieme a Maria Callas, Ferro, il violinista gentiluomo che in gioventù spezzò decine di cuori, e gli altri si preparano con trepidazione a una grande festa, e intanto lasciano riaffiorare le proprie passioni non sopite. Come la musica, che non teme il tempo, come l'amore, che può (ri)nascere anche tra le pareti di Casa Verdi...

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Dettagli

27 agosto 2013
126 p., Brossura
9788804625025

Valutazioni e recensioni

  • Come si fa a raccontare un libro di Paola? Sì, Paola, perché più che un'autrice, una giornalista, una scrittrice, per me è un'amica. Un'amica di scrittura, di quelle che, quando hai un momento triste, quando c'è un problema, prendo un suo libro, apro una pagina a caso, ne leggo qualche riga e il mondo torna a sorridere! Bene! Ora ripeto: come si fa a raccontare un suo libro? Avete mai letto Olivia, ovvero la lista dei sogni possibili ? Io l'ho consigliato a parecchie persone, quindi, se rientrare nelle mie cerchie più strette e fate parte dei miei amici pre-blog, lo avrete sicuramente già divorato; altrimenti, siete ancora in tempo per farlo! Olivia è uno di quei libri che non può metterti lì e raccontare come una storia qualunque! E anche quest'ultimo lavoro di Paola segue la stessa linea. I suoi non sono romanzi, sono stili di vita, sono raggi di sole in grigie giornate, battiti d'ali nei cuori di noi lettori. Io non posso star qui, davanti a questa tastiera e dirvi: "c'è lui, c'è lei ... succede questo o quell'altro ... e poi ... " come faccio solitamente nelle mie recensioni. Io sto qui, davanti a questo pc (guarda un po' ... PC ... Paola Calvetti!), davanti alla pagina di scrittura del mio blog e vi dico, semplicemente, col sorriso beato di chi ha appena letto questo libro, vi dico: "Prendetevi un paio d'ore (anche meno) di pace, mettete in sottofondo la musica che preferite (certo, ci vorrebbe un pezzo di Verdi, ma chi non ne è provvisto, è perdonato. Vero, Paola?!), sedetevi in poltrona, magari con accanto una tazza di tè e tuffatevi tra le (poche) pagine di quest'amore di libro. L'avete fatto? Avete finito di leggere? Avete visto passeggiare per casa vostra Ada, Piera, Kimiko, Luisa, Bart ... ? Bene, ora capite perché un libro di Paola non si può raccontare? Bravi! Ora smettete di sorridere beati, perché rischiate che qualcuno chiami la Neuro e fate ciò che faccio io con i suoi libri: mettetelo in borsa e portatevelo in giro per un po' ... giusto il tempo che servirà per riuscire a salutare come si deve tutti i vostri nuovi amici. Io, per dire ciao ad Olivia, ho impiegato quasi un anno ... e ancora non l'ho fatto del tutto, perché è sempre sul mio comodino, pronta per i momenti di bisogno! Grazie, Paola! Sei il sole delle nostre giornate!

Conosci l'autore

Foto di Paola Calvetti

Paola Calvetti

1958, Milano

Giornalista, ha lavorato nella redazione milanese di La Repubblica; dal 1993 al 1998 ha diretto l'Ufficio Stampa del Teatro alla Scala, dal 1997 al 1999 è stata capo ufficio stampa di Baldini&Castoldi Editore e, dal 2003 al 2009, direttore della Comunicazione del Touring Club Italiano. Ha scritto soggetti, sceneggiature e realizzato servizi televisivi per la trasmissione Mixer di Rai Due, ha vinto il Primo Premio al Fipa di Cannes. Ha pubblicato saggi per il Teatro alla Scala e curato il volume Riccardo Muti, dieci anni alla Scala. Finalista al Premio Bancarella con il romanzo d’esordio, L’amore segreto, i cui diritti sono stati acquistati da Rai Cinema e da Urania Film. Nel 2000 ha pubblicato L’Addio edito da Rizzoli e tradotto in diverse lingue. Nel 2004...

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