Parmenide ed Eraclito. Empedocle - Carlo Michelstaedter - copertina
Parmenide ed Eraclito. Empedocle - Carlo Michelstaedter - 2
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Letteratura: Italia
Parmenide ed Eraclito. Empedocle
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Descrizione


«Sono qui da 100 ore, e appena mi sto riscotendo dallo stupore, e comincio a sbatter gli occhi, a poter pensare e scrivere, a riadattarmi alle cose di qua, a riprender l’istinto dei gesti, delle abitudini, delle frasi. E così la testa è libera e non è costretta a pensarci su per ogni minimo atto […]». Così inizia una lettera di Michelstaedter a Chiavacci scritta a Gorizia il 29 giugno 1909. Quell’estate appena iniziata sarà decisiva per Michelstaedter e non solo perché si sta accingendo a scrivere la tesi di laurea, “La persuasione e la rettorica”, ma anche perché ritrova la sua famiglia e gli amici, rivede i luoghi dell’infanzia, mentre si acuisce in lui un senso profondo di prostrazione e gli si rivela l’urgenza di un «dovere» che sembra balenare tra le pieghe stesse del dolore. Tutto questo in Michelstaedter si accompagna, come sempre, all’esercizio del pensiero che comincia a prender forma soprattutto attraverso la meditazione sui frammenti dei prediletti Presocratici, come testimoniano questi “Appunti”. Si tratta di fogli di annotazioni e di idee, un esempio di scrittura «privata», irrequieta, apparentemente disadorna, dove il greco, il latino e il tedesco si combinano senza cesure con l’italiano, e in cui la vita stessa (o il suo anelito) dà spesso l’impressione come di schiudersi in un lampo.

Dettagli

25 marzo 2021
Libro universitario
Brossura
9788867235407

Conosci l'autore

Foto di Carlo Michelstaedter

Carlo Michelstaedter

(Gorizia 1887-1910) scrittore italiano. Nipote di G.I. Ascoli, studiò prima a Vienna poi a Firenze. Ultimata una tesi di laurea su Platone e Aristotele, si tolse la vita. Un contrasto interiore, un dualismo esasperato tra vita e morte - dove proprio quest’ultima assume un valore positivo, rappresentando la possibilità di una scelta, per l’uomo, di autoaffermazione, di autonomia, di vittoria su illusioni e impulsi - costituiscono il nucleo della sua opera maggiore: La persuasione e la rettorica (postuma, 1912). A questo scritto di carattere filosofico si ricollegano, in buona parte, anche le Poesie (postume, 1948), lontane dai modi crepuscolari, ma anche, per l’espressività, dai poeti-moralisti vociani a cui, nei temi, pur si richiamano. Sono presenti, nei testi di M., alcune delle problematiche...

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