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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2020
Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell'ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l'anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la peste – è questa l'indicibile verità – è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null'altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l'anima, come un tempo, o l'onore, la libertà, la giustizia, ma la «schifosa pelle». Come ha scritto Milan Kundera, nella Pelle Malaparte «con le sue parole fa male a se stesso e agli altri; chi parla è un uomo che soffre. Non uno scrittore impegnato. Un poeta».
Oggi vorrei parlarvi di questo libro, "La pelle" di Curzio Malaparte, edito Adelphi. 1943, l'esercito di liberazione degli alleati entra a Napoli ma non è un vento di liberazione quello che porta sulla città, ma un vento nero che si abbatte su uomini e donne pestilenziali, corrotti nell'anima, sprofondati nell'orrore, esasperati. Alcune scene di questo libro sono intrise di sangue e devastazione, parlo di scene perché alcuni episodi di questo libro hanno il taglio dell'opera pittorica, con contrasti tra chiaroscuri esasperati e nitidi. La scrittura di Malaparte, che non è solo l'autore ma anche il protagonista, è di una passione lucida, di una bellezza evocativa, stordente. Consiglio questo libro agli amanti della narrativa ambientata durante la Seconda guerra mondiale e a chi ama la scrittura nitida, lucida e potente. Buona lettura!
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro crudo, ma non quanto mi aspettassi. Un libro che secondo me deve essere letto, perché ognuno possa farsi la sua idea. Alcune scene restano indelebili nella mente.
Me lo aspettavo molto più crudo nonostante lo sia (ahhaha), sì ho letto massimo due capitoli alla volta sia per staccarmi dal racconto che per la massa di informazioni che saltavo. I racconti della miseria, violenza, politica e riti danno la visione di quanto non contiamo davanti chi è potente.
Lo consiglio a tutti, veramente stupendo
Recensioni
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