Pellegrino di Roma. La generazione dell'esodo
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Questo libro bene riassume il percorso di vita ed il pensiero ecclesiologico di Ernesto Buonaiuti, pur da lui espresso più compiutamente in altre e più corpose opere. Ma, per ben comprenderlo, ed apprezzarlo, occorre ricordare che esso uscì novant'anni fa, quando alcune sue tesi, oggi tranquillamente sostenute anche da teologi operanti in istituzione cattoliche, negli anni Trenta del secolo scorso potevano apparire molto ardue o, per dirla con il gergo usato allora dalla Curia romana, e corrente fino al Concilio Vaticano II, piarum aurium offensivae, “disturbanti per le orecchie delle persone pie”. Ma può essere considerata accettabile – teologicamente ed ecclesialmente – la lotta senza quartiere che le alte gerarchie vaticane e la Compagnia di Gesù mossero contro Buonaiuti? La sua scomunica, la messa all'Indice delle sue pubblicazioni, la radiazione dalla cattedra universitaria, una Enciclica Papale “ad personam” indirizzata a “demolire” il suo pensiero? Oggi possiamo sostenere che le sue posizioni e il suo pensiero profetico, hanno avuto voce attraverso le parole proprio di un gesuita, il Cardinale Carlo Maria Martini nella famosa intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata il 1 settembre 2012, il giorno successivo alla sua dipartita, quando disse “La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio?" E alla domanda : Come vede lei la situazione della Chiesa? Rispose: «La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (...) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell'istituzione». Parole profetiche che a nostro avviso trovano spazio nel “Il Pellegrino di Roma” un testamento ed un manifesto di coraggio ed autenticità, che sfida il conformismo ed apre alla riflessione su fede e modernità che il lettore può autonomamente formarsi attraverso la sua lettura.
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Anno edizione:2024
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In commercio dal:14 novembre 2024
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