La percezione della forma
Con "La percezione della forma" inizia la grande trilogia di Balthasar sulla traccia dei tre trascendentali: “Gloria, un’estetica teologica” (il bello); “Teodrammatica” (il buono); “Teologica” (il vero). Balthasar parte dal bello con i sette volumi di “Gloria”. Il volume introduttivo, "La percezione della forma", «mostrerà in che misura il pensiero cristiano sia stato impoverito dalla perdita di questa prospettiva che un tempo permeava così potentemente la teologia... I trascendentali infatti non sono separabili e la mancanza di uno di essi non può che avere un effetto distruttore sugli altri». «Se tutto ciò che è bello sta oggettivamente alla confluenza di due momenti che Tommaso chiama "species" e "lumen", forma e splendore, allora il loro incontro può essere caratterizzato dai due momenti del percepire e dell’essere rapiti. Dottrina della considerazione e della percezione del bello (estetica, nell’uso che fa del termine la "Critica della ragion pura") e dottrina della forza di rapimento del bello sono vicendevolmente connesse. Nessuno infatti può percepire in verità senza essere già stato rapito e nessuno che non abbia già percepito può essere rapito. Questo vale anche per il rapporto teologico tra fede e grazia».
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Anno edizione:2025
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