Questo breve libro mi ha letteralmente rapita, emozionata. Consiglio l acquisto .
Pietra di pazienza
Una donna veglia un uomo disteso in un letto. L'uomo è privo di conoscenza, ha una pallottola in testa, gli ha sparato qualcuno per un futile motivo. In un paese che assomiglia all'Afghanistan, in un tempo che potrebbe anche essere oggi. La donna parla senza interruzione, come non ha mai fatto prima. Racconta al marito, finalmente presente e muto, molte storie che fanno la loro storia e quella del loro paese. Prima sussurra, poi grida, si adira, ha paura. Piange. E ancora sussurra, piano, dolcemente. Si prende cura dell'uomo e insieme lo rimprovera. Lo rimprovera di aver voluto essere un eroe, di aver preferito le armi e la guerra a sua moglie e alle figlie. Di non avere mai parole per lei. A poco a poco, escono dalla bocca della donna parole proibite, parole ribelli. Una finestra coperta da una tenda con uccelli migratori affaccia sul mondo esterno. Tutto intorno infuria la guerra. In un crescendo serrato la donna inizia a svelare al marito piccole furbizie e grandi colpe. Menzogne necessarie per non essere ripudiata con ignominia. Forse, un limite c'è anche per la sang-e sabur, la pietra di pazienza. Quella pietra che nella mitologia persiana si tiene accanto per confidarle tutto quello che non si può rivelare a nessun altro. Riversando su di lei i propri malesseri, sofferenze, dolori, miserie. La pietra ascolta, assorbe come una spugna, tutte le parole, tutti i segreti finché un bel giorno non esplode. E quel giorno saremo liberati.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Roxanne 21 luglio 2024Da leggere
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MaRIOFREDOO 21 dicembre 2021SCENEGGIATURA ILLUMINANTE
Recuperato, su consiglio di un amico, ho letto con grande partecipazione questo libro scritto nel 2008. Si tratta di una sorta di sceneggiatura, decisamente illuminante sulla situazione delle donne in Afghanistan ma anche sulla follia della guerra. La donna protagonista siede al capezzale del marito ferito a morte e privo di conoscenza. Prima si limita a prendersi cura di lui e poi inizia a parlargli, a raccontare di sé e di loro, del matrimonio farsa, del mito dell'eroe, dell'assurdità dei conflitti armati. Ricordi che diventano sempre più intimi e drammatici. E poi arrivano altri soldati, simili al cosiddetto "eroe" che giace inerte. La donna si finge prostituta per evitare lo stupro e poi decide di concedersi al più giovane e inesperto. Racconterà al marito le bugie che hanno scandito il loro rapporto e il senso di solitudine che l'ha sempre accompagnata, con le relative spedizioni per guerre di religione assurde. Un resoconto drammatico e spietato, in chiave femminile ma dove anche per gli uomini c'è un senso di pena profonda. Il finale è discutibile ma la lettura è necessaria.
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SILVIA CALOGIURI 26 novembre 2016
Pietra di pazienza è un soliloquio all'interno del quale si affacciano poche azioni, molto sguardo e fin troppi fantasmi. Assomiglia ad una sceneggiatura scarna e, con la sola arguzia delle parole, riesce a farvi vedere ciò a cui non sareste capaci di sostenere lo sguardo: una verità scomoda e brutalmente comune.
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