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Il libro perfetto non esis…. Ah no, esiste La principessa sposa. Avventura, ironia, amore, coraggio sono solo alcuni degli ingredienti di questa “Storia Fantastica”. Nonostante la leggerezza dello stile, Goldman è riuscito a farmi ridere per metà romanzo e a farmi commuovere per l’altra metà.
Prendete Renzo e Lucia de “I promessi sposi”, date loro una botta in testa, legateli e imbavagliateli (non siate timidi, tutti hanno sognato di farlo almeno una volta durante il liceo). Quando riprenderanno conoscenza, consegnate a lui una spada e un cavallo, a lei invece dei sali per evitare di svenire alla fine di ogni capitolo. La loro missione è sempre quella: arrivare, vivi possibilmente, al loro matrimonio (ma dopo tutte le sfighe subite penso che non scarterebbero neanche l’ipotesi della coppia di fatto, tanto quel bigotto di Manzoni non può più intervenire). Il risultato? “La promessa sposa”. Amore, avventure (più interessanti di quelle del povero Renzo, dov’è il pathos in un capitolo con l’avvocato Azzeccagarbugli?), ironia (questa sconosciuta, vero Manzoni?). Lo ammetto, forse non sarà degno di essere studiato nelle scuole. Però provate a leggere la frase “Hola, il mio nome è Inigo Montoya. Tu hai ucciso mio padre, preparati a morire!”. Se salterete in piedi per puntare una spada immaginaria contro il vostro animale di casa, è troppo tardi. Il libro vi ha già preso. P.S. (per placare la mia coscienza) Caro Alessandro, ti chiedo scusa per averti deriso in questo commento. Grazie a te, ho anche preso ottimi voti in italiano per un anno intero. Ok, facciamo così: leggete pure “I promessi sposi” (ma dopo “La principessa sposa", mi raccomando).
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