Ok, un topo! Ne abbiamo già visti tanti nei fumetti americani e non… dal più noto, longevo e incontrastato detentore di amori e odii, fino ai suoi infiniti emuli. Che cosa ha, quindi, di speciale quest’ “ennesima” (?) riproposizione fatta da Chris Ware di un roditore nel mondo delle strisce? Tutto e niente (si fa per dire, ovvio!). Tutto perché quello che leggerete e vedrete vi riporterà di peso agli anni in cui le strisce nascevano: vi imbatterete in storie inframmezzate da pseudo pubblicità, impaginazioni ormai desuete, che proprio nel loro essere desuetietrovano una peculiare, estrema modernità… e poi commenti personali e consigli dell’autore che fanno capolino dalle pagine e mille altre meraviglie! E perché nulla? Nulla perché, ancora una volta, l’opera recupera gli stilemi originari del medium fumetto/striscia, ma è un recupero/rivisitazione che non ha solo il gusto del retrò. Infine, forse un’unica pecca: alcune frasi, in caratteri eccessivamente piccoli, non permetteranno a tutti di fruire dell’eccezionale bellezza dell’opera di Ware… ma, probabilmente non si poteva fare altrimenti, visto il formato gigante con cui è stato realizzato il volume!
