Mi affascinano sempre i libri su questi temi, e per me questo è uno dei più belli che abbia mai letto. La semplicità con cui l’autrice racconta la sua storia, drammatica a dir poco, mette i brividi ma allo stesso tempo trasmette tanta forza e fa davvero riflettere. Consigliatissimo!
La ragazza di Kabul
La storia vera di una bambina, ragazza, donna e madre che si è opposta all’oppressione talebana e ha pagato il prezzo più alto.
«Un libro sorprendente che ci ricorda quanto le parole e le storie definiscano ciò che siamo, persino nelle circostanze più spaventose.» – New York Times
«Il racconto crudo e senza fronzoli del dolore di una madre e dell’amore che salva.» – Kirkus Reviews
«Si imprime nel cuore in modo indelebile.» – People
«In questa terra è meglio essere una pietra che essere una ragazza», diceva mia nonna. E aveva ragione.
Afghanistan. Homeira è cresciuta a Herat, una città devastata sotto l'occupazione russa, prima di trasferirsi a Kabul. La paura è stata sua compagna di giochi fin da bambina, ma lei non ha mai smesso di sperare e di sognare, grazie ai suoi amati libri, tutti i posti del mondo in cui il canto degli uccelli o il soffio del vento non fossero sovrastati dal suono delle bombe. Quando i talebani prendono il potere, però, la vita si complica ulteriormente per le donne e le ragazze afgane, che si vedono privare di ogni diritto: possono uscire soltanto coperte con il burqa e accompagnate da un parente maschio, e viene vietata loro ogni forma di istruzione. Homeira, che è sempre stata uno spirito libero, non può accettarlo. Ma sarà l'aperta ribellione al marito che le farà perdere il suo bene più prezioso: suo figlio.
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Marta90 01 gennaio 2025Un libro bellissimo
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Cri83 20 luglio 2022Il coraggio di Homeira
Homeira Qaderi in questo libro racconta molti passaggi della sua vita e della sua famiglia; dalla nascita ad oggi. Homeira è nata e cresciuta a Herat, una città dell' Afghanistan. Il racconto della protagonista, si sviluppa appunto dal periodo della sua infanzia sotto l'occupazione sovietica avvenuta dal 1979 al 1989, alla guerra civile e all'occupazione del territorio afghano da parte dei talebani..in questo periodo Homeira era poco più di un'adolescente e con il suo temperamento ribelle e la sua grande passione per la lettura e la scrittura, non sono stati pochi i momenti di pericolo che ha dovuto affrontare..L'ultimo però, quello più sofferto, le è stato inferto dal marito che ha dovuto sposare a 16 anni e che, dopo 15 anni di matrimonio, a causa dell' essersi ribellata alle seconde nozze, l'ha vista sottratta del bene più prezioso della sua vita: suo figlio. Una storia coinvolgente che porta a galla tutto ciò che ancora molte donne dell'Afghanistan (e non solo) devono affrontare nella loro quotidianità. In queste pagine emerge molto la forza del patriarcato nei confronti del mondo femminile, oltre alla tirannia della guerra. Non metto 5 stelle solo perché proprio nella descrizione dei periodi di invasione e guerra, non viene fatta alcuna menzione all'occupazione americana, che dal 2001 ( periodo in cui sono state colpite le torri a New York) fino all'estate del 2021 occupava ancora il territorio afghano.
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Charlie57 12 giugno 2022Uno spaccato sulla condizione femminile
L’opera è strutturata come un romanzo di memorie scritto in prima persona dall’autrice e indirizzato al figlio perduto. Le parti narrative sono intervallate, infatti, dallo stile epistolare dove il pathos raggiunge il suo culmine. Un’opera interessante e senza filtri. Una lettura che permette di avere uno sguardo profondo e diretto, senza alcuno sconto, su quella che è la condizione femminile in un territorio non poi così distante dal progredito Occidente.
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