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Anno edizione: 2020
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Dopo La memoria della cenere, Chiara Marchelli torna con un romanzo costruito con rara maestria, un’indagine poliziesca intrecciata alle radici storiche della follia. In un racconto mozzafiato, dove il passato sboccia nel presente come un fiore velenoso, l’autrice si immerge nella fragilità dell’animo femminile, che nella fame di libertà e perfezione ha sempre cercato il riscatto dall’infelicità e dal male inflitto e subìto.
«È un'indagine molto più psicologica che poliziesca quella in cui ci catapulta col suo ultimo romanzo Chiara Marchelli, abilissima ancora una volta a scavare nell'animo dei personaggi per riportare a galla fragilità e schegge di un passato con cui non si finisce mai di fare i conti». - Robinson
«L'autrice raggiunge effetti di rimarchevole intensità» - Ermanno Paccagnini, la Lettura
«Raccontando la storia di Rita, Malina e Giorgia - tre donne accomunate da un passato di sofferenza e di soprusi - la scrittrice si interessa alle radici del dolore e del disagio psichico». - Michela Marzano, TuttoLibri
La pigra tranquillità di Volterra viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere, una donna strangolata e gettata in un fosso. Del caso si occupa Maurizio Nardi, comandante dei carabinieri, uomo acuto e schivo, sempre in cerca di una solitudine dove far luce sulle indagini e su se stesso. Per Giorgia Volterra è vacanza e rifugio, il posto dove riprendere fiato e proteggersi. Per Malina rappresenta un approdo, il posto in cui confondersi tra gli alberi e le pietre millenarie. Le due donne diventano amiche e Giorgia confida a Malina un passato di anoressia e la fine di una storia d’amore. Malina le restituisce brevi lampi di sé e le racconta della madre, internata giovanissima nel manicomio della città. Mentre il comandante Nardi indaga per ricostruire le relazioni e i movimenti della vittima, anche Giorgia scompare misteriosamente.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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