Non è un capolavoro ovviamente, ma ha uno stile scorrevole ed è piacevole. Lo considero un poco come una fiaba moderna. Ma che tratta un tema più che necessario per i tempi che corrono: solidarietà e beneficenza verso i più bisognosi. Carino.
Un regalo che non ti aspetti
A Gerold Plassek piacciono le cose semplici. Lavora come giornalista per un quotidiano freepress, dove si occupa, senza troppe ambizioni, di cronaca locale. E trascorre gran parte del suo tempo da Zoltan, il bar sotto casa diventato ormai una specie di prolungamento del suo salotto. Una vita facile, basata su tre principi cardine: faticare il meno possibile, stare nell'ombra e trincerarsi dietro a una rassicurante routine. Quando un'ex fidanzata gli chiede di occuparsi per qualche mese del figlio quattordicenne Manuel, Gerold è tutt'altro che felice. Avere un adolescente tra i piedi mina il suo equilibrio, tanto più che la donna gli confessa senza troppi preamboli che il figlio è anche suo. Ignaro di tutto, Manuel passa i suoi pomeriggi nell'ufficio del padre, che si finge indaffaratissimo... a far niente. Ma un giorno la situazione si complica. Dopo l'uscita di un articolo di Gerold su un rifugio per senzatetto, il centro di accoglienza riceve una donazione anonima. Nella busta, diecimila euro e il ritaglio del giornale. La stessa cosa si ripete a ogni pezzo successivo, tanto che, da sconosciuto giornalista, Gerold diventa suo malgrado sempre più popolare. Ma chi è il misterioso benefattore? Che motivazioni ha? E Manuel e Gerold, uniti da questa impresa, riusciranno a dargli un volto?
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2018
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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VinceB 11 aprile 2022Piacevole
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Ho avuto un blocco all'inizio non trovando un motivo per andare avanti nella lettura. Intestardita, dato il mio amore per Glattauer, sono andata avanti leggendolo tutto d'un fiato. La storia è carina e scorrevole ma ho trovato il finale davvero deludente. Mi aspettavo di essere coinvolta un po' di più.
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elena giuffrida 28 novembre 2017
Una serie di regali nella vita personale e nella vita lavorativa del protagonista che lo portano ad uscire dal guscio in cui è sempre vissuto, in cui si è sempre rifugiato. Finale sorprendente ma che lascia aperte molte questioni...mi aspetterei un seguito. Carino ma non ai livelli di "Le ho mai raccontato del vento del nord" e "La settima onda". Fiaba natalizia da week-end pre natalizio. Poteva spremersi un po' di più per quanto riguarda il finale (non ci sarebbe stata male la comparsa di una Mamma Natale)...
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