Scritti corsari - Pier Paolo Pasolini - copertina
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Letteratura: Italia
Scritti corsari
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Descrizione


"L'invisibile rivoluzione conformistica di cui Pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975 non era affatto un fenomeno invisibile. Chi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi "Scritti corsari" può restare sbalordito. II fatto è che per Pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. Finalmente, così Pasolini trova il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce... di parlare in pubblico del destino presente e futuro della società italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare." (dalla prefazione di Alfonso Berardinelli)

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Titolo: Scritti CorsariAutore: Pasolini PierpaoloEditore: GarzantiAnno: 2011In Ottimo Stato.

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Scritti corsari

Dettagli

255 p., Brossura
9788811697053

Valutazioni e recensioni

  • La poesia è dolorosa. La verità è dolorosissima. La vita è, come la bellezza, straziante: Pasolini aveva la tempra di chi sa godere di tutto questo. Riconosceva la ricchezza eterogenea delle culture subalterne, dalla spontaneità vigorosa e irresistibile della gioventù che impigriva e inacidiva, aveva sensibilità per il popolo e per come la sua condizione peggiorasse e fosse spinta in un corridoio con al termine un genocidio culturale. Pasolini era coraggioso, solidale, innamorato: un artista!, perciò così facile da odiare, perciò così assediato degli omicida senza immaginazione, senza bellezza.

  • manuel peluso

    Più che mai attuali, insieme alle Lettere Luterane, questi scritti di Pasolini raccolgono i suoi interventi sul Corriere della Sera, ai tempi in cui il direttore era PIero Ottone e il giornale non rappresentava solo la buona borghesia italiana. Articoli audaci,spesso scomodi. Inutile cercare l'esattezza storiografica, la lucidità dell'economista: è soprattutto il poeta che parla, rimpiangendo la scomparsa di una cultura e di un mondo, quello italiano del dopoguerra, sopraffatto dalla società dei consumi. Da non perdere, un vero esempio di giornalismo.

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Foto di Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini

1922, Bologna

Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Per tutta l’infanzia e l’adolescenza segue il padre, ufficiale di fanteria, nei suoi spostamenti, trasferendosi continuamente da una città all’altra del Nord Italia. Nel 1942 a causa della guerra si rifugia nel paese materno, Casarsa in Friuli. Sin da giovane, inizia a scrivere poesie, alternando testi in italiano e in friulano. Nel 1942 esce il suo primo libro Poesie a Casarsa. Nel corso della sua vita l’attività poetica costituirà una costante e porterà alla pubblicazione di alcuni dei più importanti testi della letteratura italiana del Novecento. Nel 1950 Pasolini è costretto a lasciare il Friuli e si trasferisce a Roma. Nel 1955 esordisce nella narrativa con Ragazzi di vita. Parallelamente,...

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