Questo è davvero un ottimo libro,in cui Francesco Poli si assume l'onere di chiarire e mostrare le mutevoli facce e la complessa storia della scultura del secolo scorso;secolo che ha visto un allargamento impensabile prima del significato del termine "scultura";secolo che ha visto sconfinamenti in vari campi,non ultimo il campo della vita stessa. E' un'operazione chiarificatrice,questa,necessaria,perchè neanche la pittura presenta i problemi che le sperimentazioni plastiche del novecento hanno messo in luce,problemi tra l'altro non ancora pienamente chiariti e risolti. Intuizione importante,per cominciare a risolvere la problematica della scultura,è quella proposta dall'autore di suddividere il percorso della ricerca scultorea novecentesca in cinque nodi portanti;certo,questa suddivisione potrebbe portare a schematizzazioni forzate,ma questo è un rischio che Poli supera brillantemente accettando e mostrando il fatto che uno stesso autore può interessarsi a più modi insieme,e non chiudersi quindi in uno solo degli ambiti:paradigmatico di questo possibile atteggiamento sono i casi,ad esempio, di Boccioni,Giacometti,o Schwitters. Altro rischio:quello di allargare eccessivamente l'ambito specifico della scultura,che fa di un oggetto d'arte un'opera autenticamente scultorea:ma questo è un rischio da accettare,giacchè,in mancanza di una chiarezza definitiva sull'argomento e di una certezza critica,non si può escludere nessuna strada. Libro che,per l'ampiezza del tema trattato,può a volte sembrare eccessivamente manualistico,ma questo è un fatto inevitabile. Libro superiore di molto a quello dello Krauss che vorrebbe affrontare lo stesso argomento;certo,la Krauss in "Passaggi" è molto più specifica e meno manualistica,ma tale specificità riguarda sopratutto le sue teorie formaliste,costruite sulla storia della scultura,piuttosto che la scultura stessa,che in questo senso in quel saggio è quasi un'elemento di corredo. Quindi,ottimo libro,che forse paga una scelta di immagini non sempre esaustiva;libro da leggere e su cui meditare.
"Scultura è un termine oggi abitualmente utilizzato nell'ambito dell'arte contemporanea non solo per le opere tradizionali ma anche per ogni tipo di lavoro con caratteristiche tridimensionali effettive, dalle costruzioni e assemblaggi agli oggetti, dalle installazioni spaziali agli ambienti e agli interventi in contesti esterni. Perché si è arrivati a estendere, forzandola all'estremo, una categoria che per secoli ha avuto un'identità precisa, tale da non dare mai adito ad ambiguità interpretative di fondo? Di fatto oggi ci troviamo in una situazione culturale in cui si registra una compresenza delle più diverse forme operative, tutte legittimate al livello della produzione artistica più avanzata." Dalle sculture plastiche di Rodin e Medardo Rosso ai rilievi cubisti di Picasso, da Boccioni ai ready made di Duchamp, agli artisti pop, dai concetti spaziali di Fontana alle realizzazioni tridimensionali che incorporano nell'opera lo spazio dell'installazione o il corpo dell'artista, la parabola straordinaria e vitale della scultura del Novecento, nelle sue eclettiche modalità creative.
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Anno edizione:2006
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MARIO COBUZZI 10 dicembre 2009
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