"Che mattinata fu quella!": comincia così il racconto di "babbai" Elio Delizos al giovane Liborio, un racconto che il narratore rievocherà il periodo trascorso a Fanum da studente. Nato a Urlas, Elio, concluse le elementari a Janus, è pronto: vivrà per la prima volta lontano dalla famiglia, alloggiando durante la settimana a Fanum presso "zia" Caterina Muvroni, cui il padre l'ha affidato. Qualche giorno per ambientarsi e inizia la scuola: è qui che Elio fa la conoscenza della figura centrale della scuola di Fanum, il professore di lettere Vespasiano Mastrojacovo dei Didimi. Tronfio, provocatore, privo di remore a dichiarare il suo disprezzo per la Sardegna, "un'isola selvaggia e malfamata", e a riversarlo sugli incolpevoli studenti, è attorno all'insegnante campano che ruotano le vicende di Elio e dei suoi compagni, del provveditore Quaranta, del direttore de Angelis e del professore di matematica Amerighi. Attingendo dalla propria biografia, Filippo Addis (1884-1974) - certamente fra i maggiori narratori sardi del Novecento - rievoca il "lontano tempo di scuola e di studi", attraverso il filtro di un umore tra allegro, amaro e nostalgico e uno stile, ricco e singolare.
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Anno edizione:2017
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