Sessanta racconti

Buzzati con questa raccolta vuole stupire il lettore. Nel suo stile impeccabile, si distacca dalle monotonie presenti in alcuni punti de "Il deserto dei tartari" per focalizzarsi in maniera pungente sull'animo umano. Il racconto del resto come forma letteraria permette di per sé di essere incisivi e penetranti, a patto che ci sia il talento della bella scrittura. E questo per Buzzati è innegabile. Una raccolta che ormai data quasi una sessantina d'anni, riuscendo ad essere sempre e comunque attuale nel tratteggiare l'animo umano, dando dimostrazione che la ns "umanità" e "disumanità" non sono appannaggio delle varie epoche.. A mio avviso un testo che non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni italiano.

Si tratta di una raccolta di racconti riuniti dallo stesso autore nel 1958.Passano cinquant'anni e leggendoli scopro (ma possibile che lo scopro ogni volta?) che la modernità non ha epoca.D'altra parte l'umanità,nei suoi tratti fondamentali,resta nel tempo fedele a se stessa ed è proprio di ciò che anima gli uomini che Buzzati parla ,in chiave surrealistica,nei suoi racconti.La letteratura italiana è una fonte inesauribile di sorprese e ci regala cose meravigliose quando meno ce lo aspettiamo.