-Ho ricevuto questo libro dall'editore in cambio di una recensione onesta.- L’aspetto che sicuramente colpisce più di questo romanzo è la scelta dell’autore di raccontare una storia nel modo più veritiero possibile, affrontando una tematica importante come quella della mafia, senza però schierarsi o criticare; tant'è vero che gli avvenimenti vengono raccontati senza abbellimenti del caso, dando al lettore la pura verità, nuda e cruda, che sia nel modo di parlare dei personaggi o nel loro modo di fare scelte. In un cimitero fuori Napoli vengono trovate sette lapidi e sette tombe, una è occupata dal corpo di un piccolo boss della camorra, trovato morto misteriosamente, le altre sei invece sono ancora vuote. Parallelamente alle indagini della polizia che non riesce a trovare un collegamento tra i nomi e il modus operandi dell’assassino, troviamo il nostro protagonista, Michele Vigilante, che dopo 20 anni dietro le sbarre e la conquista della libertà anticipata, cercherà di ripartire con una vita differente, ostacolata dai fantasmi e dalle abitudini del passato. Posso dire che la trama in sé per sé è interessante, peccato per la forte componente da poliziesco a sfondo mafioso che ha quasi completamente eclissato il resto della componente “thriller”, anche perché la storia troppo spesso si perde in tanti passaggi e particolari meticolosi quanto superflui.
La settima lapide
Un cimitero fuori Napoli, sette fosse scavate nel terreno. Per ciascuna, una lapide con nomi e cognomi. Ma soltanto la prima è "occupata": dal corpo di un piccolo boss della camorra, con la gola tagliata di netto. Le altre sei sono vuote, un avvertimento. Di più, una promessa. Tra i destinatari della macabra messinscena c'è anche Michele Vigilante, leggendario killer che s'è fatto vent'anni dietro le sbarre e proprio il giorno successivo il macabro ritrovamento ottiene la libertà anticipata. Può essere un caso? Ovviamente no. Ma chi vuole morte tutte quelle persone, e cosa le lega? Qual è il conto aperto che dev'essere regolato? Una sola cosa è chiara per Michele "Tiradritto": che il tempo cambia molte cose, ma non cancella il passato.
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Autore:
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Anno edizione:2021
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Asia Paglino 22 aprile 2020
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