Il libro, sebbene sia stato pubblicato alcuni anni fa (2014), è molto attuale (e credo rimarrà tale ancora per molti anni). Di Rifkin avevo letto "Economia all'idrogeno" e "Il sogno europeo" e mi ero fatto l'idea di un futurologo, di un visionario ... che non ne indovina una! Dopo questo libro mi son dovuto ricredere. Non legandosi ad una specifica tecnologia futura o ad incerti scenari politici, ma guardando ad alcuni eventi già in divenire (diffusione di internet, nascita di servizi a costo marginale tendente a zero, sviluppo delle energie rinnovabili, stampa 3D, ...) Rifkin offre una ampia panoramica dei cambiamenti in atto e ricava una sintesi molto interessante dei trend presenti nell'economia, nella società, nella cultura. Pur essendo di fondo un ottimista, Rifkin dimostra stavolta di voler tenere i piedi ben per terra evitando di costruire uno scenario futuro tutto roseo (ad esempio Lui stesso evidenzia alcune minacce, quali i problemi ecologici e i rischi di pirateria informatica). Ma più che per le previsioni, inevitabilmente soggette ad errore, raccomando la lettura del libro per l'ampia panoramica che offre sui cambiamenti che riguardano non solo l'economia ma l'intera società: siamo tutti testimoni, giorno per giorno, dell'innovazione tecnologica in uno o più settori, ma difficilmente abbiamo una visione complessiva delle innovazioni (non solo tecnologiche) che riguardano settori molto diversi e di come queste si interconnettono e si influenzano a vicenda.
La società a costo marginale zero. L'internet delle cose, l'ascesa del «commons» collaborativo e l'eclissi del capitalismo
In La società a costo marginale zero, Jeremy Rifkin sostiene che si sta affermando sulla scena mondiale un nuovo sistema economico. L'emergere dell'Internet delle cose sta dando vita al «Commons collaborativo», il primo nuovo paradigma economico a prendere piede dall'avvento del capitalismo e del socialismo nel XIX secolo. Il Commons collaborativo sta trasformando il nostro modo di organizzare la vita economica, schiudendo la possibilità a una drastica riduzione delle disparità di reddito, democratizzando l'economia globale e dando vita a una società ecologicamente più sostenibile. Motore di questa rivoluzione del nostro modo di produrre e consumare è l'«Internet delle cose», un'infrastruttura intelligente formata dal virtuoso intreccio di Internet delle comunicazioni, Internet dell'energia e Internet della logistica, che avrà l'effetto di spingere la produttività fino al punto in cui il costo marginale di numerosi beni e servizi sarà quasi azzerato, rendendo gli uni e gli altri praticamente gratuiti, abbondanti e non più soggetti alle forze del mercato. Il diffondersi del costo marginale zero sta generando un'economia ibrida, in parte orientata al mercato capitalistico e in parte al Commons collaborativo, con ricadute sociali notevolissime. Rifkin racconta come i prosumers, consumatori diventati produttori in proprio, generano e condividono su scala laterale e paritaria informazioni, intrattenimento, energia verde e prodotti realizzati con la stampa 3D a costi marginali quasi nulli. I prosumers condividono anche automobili, case, vestiti e altri oggetti attraverso i social media a costi marginali bassi o quasi nulli. Gli studenti si iscrivono a corsi gratuiti online (MOOC) che funzionano a costi marginali quasi nulli. I giovani imprenditori sociali evitano l'establishment bancario attraverso il crowdfunding per finanziare attività ecologicamente sensibili in una nuova economia che utilizza monete alternative. In questo nuovo mondo il capitale sociale assume la stessa importanza del capitale finanziario, la libertà di accesso prevale sulla proprietà, la sostenibilità soppianta il consumismo, la cooperazione spodesta la concorrenza, e il «valore di scambio» nel mercato capitalistico viene gradualmente sostituito dal «valore della condivisione» nel Commons collaborativo. Così, quel processo iniziato agli albori dell'età moderna con le enclosures, le recinzioni dei terreni comuni a favore dei proprietari terrieri, potrebbe concludersi con il ritorno al Commons, i beni collettivi sottratti alla logica del profitto e del mercato. Il capitalismo - conclude Rifkin - sopravviverà a lungo, sebbene in un ruolo sempre più circoscritto, ed entro la fine del XXI secolo non sarà più l'arbitro esclusivo della vita economica. Stiamo progressivamente imparando ad andare oltre il mercato e a vivere in maniera più empatica e sostenibile in un Commons collaborativo globale sempre più interdipendente.
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Testo in italiano
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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SERGIO MARTINEZ 20 giugno 2019
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Iacopo Simonella 04 marzo 2017
Ormai Rifkin è una certezza, riesce a raccontare anche gli argomenti più noiosi in maniera molto fluida. Tratta in maniera superba tutte le possibili implicazioni e i possibili scenari della prossima rivoluzione industriale, quella che è attualmente in corso e che a breve sarà parte integrante della nostra vita. Fa una istantanea su quello che ci riserva il futuro. Libro assolutamente da leggere, non ve ne pentirete e non vi annoierete, anche se alcuni passaggi possono risultare difficili.
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