Il sogno di un uomo ridicolo - Fëdor Dostoevskij - copertina
Il sogno di un uomo ridicolo - Fëdor Dostoevskij - copertina
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Letteratura: Russia
Il sogno di un uomo ridicolo
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Descrizione


Dostoevskij immagina e racconta una vicenda paradossale in cui il protagonista - un uomo di mezza età, disperato e ormai indifferente a tutto e tutti - decide di suicidarsi, ma, addormentandosi innanzi alla rivoltella, sprofonda in un sogno che lo conduce in una nuova, primordiale Terra. In questa sorta di paradiso terrestre non esistono malizie, gelosie o corruzione e gli esseri umani, coscienti di essere parte di un immenso universo, convivono serenamente con gli altri esseri viventi. Tuttavia, l'arrivo del protagonista inevitabilmente sconvolgerà quel mondo idilliaco...

Dettagli

21 giugno 2018
58 p., Brossura
9788865967690

Valutazioni e recensioni

  • Sfigatta24
    Intenso

    Molto potente questo breve racconto, intenso e profondo. Fa pensare, scritto benissimo, autore eccezionale. Lo consiglio.

  • rob
    il sogno di un uomo ridicolo

    "Il sogno di un uomo ridicolo" è uno dei racconti più affascinanti e intensi di Fëdor Dostoevskij, pubblicato nel 1877. Questo breve ma potente testo esplora temi esistenziali profondi come il senso della vita, la solitudine, la ricerca di redenzione e il confronto con l'infinito, tutto attraverso la visione surreale e provocatoria del protagonista. Il racconto è strutturato come un monologo interiore di un uomo che, avendo deciso di togliersi la vita, si ritrova a fare un sogno straordinario e inquietante, che cambierà per sempre la sua visione del mondo. Inizialmente, il protagonista è un uomo alienato e disilluso, convinto della propria inutilità e incapace di comprendere il senso del suo esistere. La sua decisione di suicidarsi è il culmine di un'esistenza che sembra priva di significato, ma il sogno che segue offre una sorta di risveglio mistico che sfida le sue convinzioni. Nel sogno, il protagonista entra in un mondo in cui gli esseri umani vivono in una realtà quasi paradisiaca, priva di odio, violenza e sofferenza. Qui, ogni individuo è governato dall'amore assoluto e dalla comprensione reciproca, e la vita è concepita come un'esperienza di puro bene. Questo mondo ideale lo colpisce profondamente e lo costringe a riconsiderare la propria visione del mondo reale, che è dominata dall'egoismo e dalla disperazione. Il racconto è una riflessione potente sul tema della redenzione e della possibilità di trasformazione, anche per un individuo che si sente perso e condannato. La visione paradisiaca del sogno diventa per il protagonista un monito: la sua visione tragica e cinica della vita non è l'unica possibile. Dostoevskij, con la sua maestria psicologica, riesce a far emergere la lotta interiore tra la disperazione e la speranza, tra il dolore e la possibilità di salvezza. "Il sogno di un uomo ridicolo" è anche un'esplorazione della solitudine e del bisogno di un significato più grande nell'esistenza umana. Il protagonista, pur attraversando un sogno straordinario, è costretto a confrontarsi con il suo vuoto interiore e con la necessità di trovare un legame più profondo con il mondo e con gli altri. Alla fine, il sogno non è solo un'illusione, ma una chiamata a un cambiamento radicale nella sua percezione della vita. In conclusione, "Il sogno di un uomo ridicolo" è un racconto che, pur nella sua brevità, riesce a toccare le corde più profonde dell'animo umano. Attraverso la figura di un protagonista apparentemente insignificante, Dostoevskij esplora temi universali di vita, morte, redenzione e speranza. È una riflessione sull'amore come forza salvifica e sull'incredibile potenziale di trasformazione che risiede nell'individuo, anche quando tutto sembra perduto.

  • Elena
    Stupendo

    Lo lessi durante il lockdown del Covid del 2020 e me ne innamorai. E' breve, ci si mette veramente poco a leggerlo. E' denso di significato, mi è piaciuto tantissimo

Conosci l'autore

Foto di Fëdor Dostoevskij

Fëdor Dostoevskij

1821, Mosca

Fëdor Dostoevskij è stato un autore russo, considerato uno dei pensatori e romanzieri più influenti dell'Ottocento. Figlio di un medico, un aristocratico decaduto stravagante e dispotico, crebbe in un ambiente devoto e autoritario. Nel 1837 gli morì la madre, da tempo malata, e Dostoevskij venne iscritto alla scuola del genio militare di Pietroburgo, istituto che frequentò controvoglia, essendo i suoi interessi già risolutamente indirizzati verso la letteratura (risalgono a quegli anni le sue prime letture importanti: Schiller, Balzac, Hugo, Hoffmann). Diplomatosi nel 1843, rinunciò alla carriera che il titolo gli apriva e, lottando con l’indigenza e con i disagi di una salute cagionevole, cominciò a scrivere: il suo primo...

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