Parto con il dire che l'idea che sta dietro a questo testo mi è piaciuta molto per diverse ragioni. Innanzitutto sia chi scrive che chi illustra sono due donne che soffrono di endometriosi. Credo che la rappresentazione attraverso i media sia importantissima, in particolare per chi si sente solo e crede di essere l'unica persona che deve affrontare una determinata situazione. A maggior ragione, che a dare vita a tali rappresentazioni siano persone che hanno vissuto in prima persona il tipo di esperienza che si racconta, è qualcosa che va ad incidere particolarmente sulla qualità del lavoro. Al tempo stesso, in questo caso, mi sento di dire che è stata un'occasione non sfruttata al massimo del suo potenziale. Non si tratta di una storia o di un racconto unico ma di una raccolta di diverse scene di quotidianità che si ritrova a vivere una persona con endometriosi. Non sempre, però, è facile comprendere come le situazioni illustrate siano connesse all'endometriosi. Per certi versi l'ho trovato superficiale. Credo sia qualcosa di comprensibile fino in fondo solo per chi sa già qualcosa sull'argomento o magari sta vivendo l'esperienza in prima persona e può magari ritrovarsi in alcune situazioni. Non credo riesca né a sensibilizzare né a contribuire in qualche modo al far conoscere meglio l'endometriosi. In questo senso la prefazione di Chiara Gregori aiuta. Nonostante ciò reputo che sia ad ogni modo un lavoro di qualità e che valga la pena averlo. Mi auguro possa essere un apripista per altri lavori simili che magari sappiano approfondire la tematica.
