Se provassimo a guardare il mondo con occhi di un bambino, credo che saremmo meno spaventati nell’affrontarlo ed il dolore potrebbe diventare più dolce. Sono i nostri figli, il nostro futuro, insomma la nostra immortalità, ed è solo grazie a loro che il dolore di questo mondo che sta cadendo, diventa più leggero e sopportabile. Brava Simona Sparaco! Libro consigliato “sono cose da grandi”, specie a chi è mamma che potrà apprezzarlo ancora di più
Sono cose da grandi
È possibile spiegare a un bambino l'esistenza del male? Con voce intensa, precisa, intima, una madre guarda dentro di sé per cercare una risposta.
«Questa lettera ha inizio nell'estate dei tuoi quattro anni. Quando le mie paure si sono schiuse davanti alle immagini di una strage. Poco dopo la Terra ha tremato. E anche io sono stata contagiata da quel tremore, perché l'ho avvertito in te.»
Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura. E non è la paura catartica delle fiabe, è quella suscitata dalla violenza del mondo. La frase usata fino ad allora per proteggerlo «sono cose da grandi» non funziona piú. Cosí decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza. In questo tempo incerto e minaccioso, una madre prova a decifrare il mondo per suo figlio, reinventandolo attraverso i giochi e le storie che crea ogni giorno per lui.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2017
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«Questa lettera ha inizio nell'estate dei tuoi quattro anni. Quando le mie paure si sono schiuse davanti alle immagini di una strage. Poco dopo la Terra ha tremato. E anche io sono stata contagiata da quel tremore, perché l'ho avvertito in te». Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura. E non è la paura catartica delle fiabe, è quella suscitata dalla violenza del mondo. La frase usata fino ad allora per proteggerlo - «sono cose da grandi» - non funziona piú. Cosí decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza. In questo tempo incerto e minaccioso, una madre prova a decifrare il mondo per suo figlio, reinventandolo attraverso i giochi e le storie che crea ogni giorno per lui. Simona Sparaco mi ha commosso parlando con estrema semplicità e raffinatezza della sua vita da mamma alle prese con Diego , un ometto di quattro anni che comincia a interfacciarsi con un mondo che non è affatto adatto a un bambino ma che inevitabilmente lo vedrà crescere, sbagliare, vivere. Mi ha commosso sentire raccontare le paure, le necessità di un quotidiano che a volte si fa complicato, perché gestire da sola un bambino non è semplice, il desiderio di divorare con avidità ogni suo attimo per non perdersi nulla di lui e non rimpiangere per questo il passato. Ogni riga è un'occasione per riflettere e per immedesimarsi, per prendere coscienza sul mondo che ci circonda e per trarre spunto su possibili risposte a domande scomode che i bambini pongono trovandoci sempre impreparati.
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Ho appena finito di leggere il suo ultimo romanzo e devo dire che mi è piaciuto molto. Io non sono mamma ma ho sentito tutta la sua fragilità trasformarsi in forza per far sì che questo piccolo uomo grazie ai suoi insegnamenti si trasformi in grande uomo. Sono d'accordo quando dice che il vostro rapporto influenzerà un giorno i rapporti che suo figlio avrà con le donne . La nostra società e' piena di uomini che non sono mai cresciuti per colpa di donne che non hanno mai voluto recidere il cordone ombelicale . L'ho vista ospite da Lilly Gruber: complimenti e' anche molto carina oltre che brava. Paola Paternesi amica di Silvio e Alberto di Cittadella di Montemonaco
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