La vicenda conosciuta dalla vitivinicoltura umbra negli ultimi centocinquant'anni esemplifica la più generale modernizzazione della regione; ma per comprendere in profondità questo processo bisogna rifarsi a una storia molto più lunga, che rimonta al mondo antico allorché, presso gli etruschi, si diffusero la coltivazione della vite e il consumo di vino e, con i romani, il fenomeno si estese connotando la vita economica delle ville patrizie. E se la fine dell'Impero segnò una battuta d'arresto, prima del Mille, sotto l'impeto colonizzatore delle abbazie benedettine, le superfici vitate ripresero a occupare le terre, avviando una nuova espansione che ebbe ulteriore slancio con lo sviluppo delle città comunali e nel Rinascimento, quando furono redatti i primi trattati agronomici che elogiavano la bontà dei Moscatelli, delle Malvasie e dei Trebbiani umbri.
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Accademia Italiana della Vite e del Vino e Fondazione Lungarotti. 451 p., f.to cm 24x17, copertina rigida con sovraccoperta, con 102 illustrazioni fuori testo a colori. Nuovo 9788889024560.
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Anno edizione:2012
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In commercio dal:15 dicembre 2012
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