Storie di cronopios e di famas - Julio Cortázar - copertina
Storie di cronopios e di famas - Julio Cortázar - copertina
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Letteratura: Argentina
Storie di cronopios e di famas
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Descrizione


Tradotto da Einaudi nel 1971, questo libro è tra i più significativi dell'intera produione di Cortázar, quello in cui una lettura morale della realtà contemporanea assume le forme di apologo tanto preciso quanto elegante.

«Chiunque non legga Cortázar è condannato»Pablo Neruda

«I cronopios e i famas, due geníe d'esseri che incarnano con movenze di balletto due opposte e complementari possibilità dell'essere, sono la creazione piú felice e assoluta di Cortázar. Dire che i cronopios sono l'intuizione, la poesia, il capovolgimento delle norme, e che i famas sono l'ordine, la razionalità, l'efficienza, sarebbe impoverire di molto, imprigionandole in definizioni teoriche, la ricchezza psicologica e l'autonomia morale del loro universo. Cronopios e famas possono essere definiti solo dall'insieme dei loro comportamenti. [...] Del resto, osservando bene, si vedrà che è una determinazione degna dei famas che i cronopios mettono nell'essere cronopios, e che nell'agire da famas i famas sono pervasi da una follia non meno stralunata di quella cronopiesca.» (Italo Calvino)

Dettagli

22 aprile 2014
176 p.
Historias de cronopios y de famas
9788806221195

Valutazioni e recensioni

  • Aldo Scatocchia

    Il piu fantasioso dei libri di Cortazar, è una raccolta di racconti suddivisa in 4 parti. La prima "Manuale di istruzioni" mette sotto una inquieta luce azioni consuete come ad esempio le istruzioni per salire le scale,o quelle per caricare l'orologio. "Occupazioni insolite" e "Materiale plastico" raccolgono racconti fantastici o paradossali. Infine nell'ultima parte "Storie di cronopios e di famas" troviamo apologhi sui 2 popoli i fantasiosi cronopios e i razionali famas. Ogni pagina è piena di vera poesia e vera fantasia

  • Tanto per non farsi mancare nulla qui Cortàzar distorce anche la forma del racconto al suo capriccio estroso e visionario: racconti, se si possono chiamare cosi, a volte di mezza pagina, brevissimi ma densi, capaci di esprimere un universo di significati ed emozioni in pochissime frasi, con parole tessute con la maestria di un artigiano esperto. Bella idea quella dei Cronopios e dei Famas: non mi hanno colpito più di tanto, anzi dovrei dire più del resto. A me Cortàzar lascia quasi sempre senza parole. Anche qui il massimo dei voti, pur avendo preferito di poco "Bestiario" e "Tutti i fuochi il fuoco", ma va premiata l'originalità di un furioso consumatore di fantasia per nulla a buon mercato, uno che intravedeva dappertutto un mondo nascosto che con la parola usata in un certo modo riesce a far venire fuori come nessun altro. Neanche il buon Haruki Murakami, altro amante del fantastico onirico e surreale, è arrivato a tali livelli di estro: forse gli manca un appiglio forte al reale, o una tale tecnica di stili e linguaggio. Ecco, io credo che oggi dato che tutti parlano a ragione di Murakami come di un grande scrittore bisognerebbe ancora di più rendere merito a Cortàzar e riportarlo alla fama che gli compete, pubblicando magari i suoi romanzi introvabili qui da noi e facendolo conoscere ad un pubblico ancora più vasto che non sa di avere una miniera d'oro magari nella libreria sotto casa. (Sia chiaro, io stimo tantissimo Murakami e mi piace tantissimo, ma Cortàzar è un'altra cosa).

Conosci l'autore

Foto di Julio Cortázar

Julio Cortázar

1914, Bruxelles

Figlio di un funzionario dell'ambasciata argentina in Belgio, è stato uno scrittore, poeta, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della metafisica, del mistero. È oggi considerato fra i maggiori autori di lingua spagnola del ventesimo secolo.La sua formazione avviene all’insegna della contaminazione: filosofi come Montaigne, Platone, Cocteau costellano le sue letture di ragazzo, mentre traduce Jean Giono, André Gide, Chesterton, e ascolta tanta musica, in particolare il jazz (cui dedicherà più in là, nel 1959, L'inseguitore). Nel 1941, a ventisette anni, pubblica un lungo articolo su Rimbaud, firmandosi Julio Denis; nel 1948, per la mitica rivista Sur diretta...

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