La strada per Los Angeles

A differenza degli altri libri della saga di Arturo Bandini questo è il capitolo che meno ho apprezzato, rimane comunque un capitolo imperdibile della storia di Arturo Bandini dove lo stile di Fante è sempre presente. Ottima l’introduzione di Sandro Veronesi

Il titolo è l'espressione stessa del libro perchè è un viaggio tra due mete, un passato ingombrante e un futuro da sogno. La scena dei granchi merita un appunto a parte, soprattutto perchè "quell'odio" verrà poi preso in giro nel successivo "chiedi alla polvere".

Ero molto curiosa di leggere "La strada per Los Angeles" visto che "Chiedi alla polvere" e "Aspetta primavera Bandini" mi erano piaciuti tanto. In realtà questo romanzo è molto diverso e ho capito perché è stato censurato per cinquant'anni. Qui troviamo un Arturo Bandini irriverente, nemico della religione, molto volgare e quasi delirante. Non riesce a tenersi un lavoro per via del suo caratteraccio, non abbandona mai il sogno di diventare uno scrittore e diventa protagonista di stragi di animali compiute in preda ai suoi deliri. Mi ha molto colpito questo personaggio e spesso mi sono divertita a leggere le sue sfuriate; alcune volte sembra quasi un flusso di coscienza. Ho riconosciuto lo stile di Fante che mi piace.