Sul ramo nudo del mondo. Cronache di attesa e di abbandono - Fabio Lupis - copertina
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Sul ramo nudo del mondo. Cronache di attesa e di abbandono
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Descrizione


La perdita e il ritrovamento di sé come mappe del mondo, indizi insondabili per tracciare lo schema della propria esistenza. Ogni sezione della raccolta è una tappa di questo percorso, l’esplorazione di ciò che dell’esperienza è conosciuto ma non pensato, vissuto ma insondabile. Tutti perdiamo e guadagniamo, ma enigmatica è l’impronta di ciò che resta: una foglia denudata del suo ramo.

Dettagli

93 p., Brossura
9791256511297

Valutazioni e recensioni

  • Elisa
    Un profondo e raffinato canto di resilienza e rinascita.

    L'intensa e meditativa silloge "Sul ramo nudo del mondo - Cronache di attesa e di abbandono" dell'autore Fabio Lupis @fabio.lupis edita da @controluna_editrice è un profondo e raffinato canto di resilienza e rinascita. La raccolta è suddivisa in quattro sezioni che racchiudono diverse fasi del cammino di consapevolezza del poeta. Ogni parte si apre con una citazione filosofica che sottolinea la profonda esplorazione interiore e la ricerca di un senso profondo. Il tema principale è la perdita, che l'autore esprime con versi di grande delicatezza e potenza evocativa: "Con queste dita sfiorerei le assenze Se non fosse in queste dita la tua carne" Tutti i componimenti poetici sono caratterizzati dalla ricercatezza e da un uso sapiente e misurato delle figure retoriche. Lo stile presenta numerosi influssi giapponesi, soprattutto per l'accostamento delle stagioni agli stati d'animo: "Vorrei essere crudele come il ramo d’autunno − imbrigliarmi, ammaestrarmi − Ero qui, un tempo forse giunto per cambiare" e per la ricerca di un equilibrio in simbiosi con la natura: "L’amore sul franto filo d’erba a schiocchi convulso schiavo del vento" Il poeta ha scandagliato gli abissi del proprio dolore ed effuso i bagliori della propria rinascita rendendoli universali grazie a versi che possono aiutare chi sta vivendo delle esperienze simili. "Il Delta su cui medito è fratello di sconforto è il mio grido Piuma bianca adagiata sulle vene del fiume" L'autore parla di amore in modo estremamente coinvolgente ed emozionante, si sentono tutto il cuore e l'interiorità riversati: è l'anima nuda ed esposta a parlare. "Ho scoperto di amare Come le bestie Senza memoria, senza coordinate − Le bestie amano cercando − Ho scoperto che da piccolo sapevo gridare d’amore" Consiglio a tutti questa meravigliosa silloge che invita alla meditazione, alla trasformazione del dolore, alla scoperta di sé e alla rinascita.

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