Il tema viaggio è un argomento che non sempre mi affascina , quando conosco l’autore diventa irresistibile , una calamita. Ho acquistato e letto il libro di Rigolio ed il primo pensiero è stato grazie Gigi. Gli esseri umani talvolta perdono il senso del loro viaggio , del loro tempo , ma capita di ritrovarlo attraverso delle gocce di inchiostro e dei pensieri non tuoi. I filosofi servono a questo , forse.. E’ un viaggio che parla di amicizia, di rispetto e di curiosità, ma anche di lealtà verso un percorso di vita che si è scelto e che con devozione monastica si rigenera giorno per giorno , con fatica sempre a piedi scalzi , ma con la goccia di sudore che nutre la pietra del cammino , anche spirituale. Compaiono questi protagonisti , descritti come giganti in un mondo visto da un novello Gulliver che ritorna dopo anni ed ancora non ammette che una parte del suo cuore respira ad Oriente , che Lui esploratore di emozioni , non si capacita di come solo in una terra lontana il Blu indaco possa ancora farlo sentire uomo tra gli uomini. E sono le piccole cose che fanno grandi le esperienze , i piccoli gesti descritti in modo amabile ed a tratti commoventi , quando narra di volti che conosci , e che hai anche ospitato tu stesso o con cui hai praticato. L’esperienza descritta di una via Francigena al contrario è speciale per tutti, coinvolgente per i praticanti di Kendo, ma per lo scrivente è da libro Cuore .. E’ un caldo invito alla lettura di questo libro.
