Teresa Raquin - Émile Zola - copertina
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Teresa Raquin
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Descrizione


Capolavoro del realismo francese, Teresa Raquin, scritto da Zola nel 1867, fu definito dallo stesso scrittore un romanzo-studio "psicologico e fisiologico", per la complessità dei suoi personaggi. Una storia incredibilmente attuale di adulterio, tradimento, omicidio, doppio suicidio, il perfetto ritratto di tutto ciò che conduce alla totale degradazione sociale: "Ho scelto dei personaggi completamente sopraffatti dai nervi e dal sangue, privi di libero arbitrio, spinti ad agire nella vita dalla fatalità della carne. Teresa e Lorenzo sono degli animali travestiti da esseri umani: nient'altro. Ho cercato di seguire da vicino, in questi animali, il lavorio sordo della passione, la spinta dell'istinto, le turbe cerebrali sopravvenute in seguito a una crisi nervosa ". Il dramma interiore dei protagonisti, Teresa e Lorenzo, spinti dalla passione a un atto estremo, non si manifesta solo psicologicamente, con le loro angosce e le loro paure, ma anche fisicamente, con la ferita, inflitta a Lorenzo da Camillo prima di morire, che si rivela un indelebile marchio di Caino...

Dettagli

22 ottobre 2014
236 p., Brossura
9788865965160

Valutazioni e recensioni

  • La vicenda narrata è un quadro intimistico di insoddisfazioni e lacerazioni latenti a cui i protagonisti si illudono di porre rimedio con un delitto, quello del marito di Teresa, annegato dall’amante Lorenzo. L’opera è caratterizzata da un colore dominante, il grigio, perché grigia è l’esistenza della scialba Teresa come anche quella di Lorenzo, due protagonisti che in apparenza sembrano in antitesi, ma che in realtà, nelle contorte vie delle menti malate, sono la coppia ideale; fra i due però non c’è amore, c’è solo passione bestiale, erotismo sfrenato in un’insaziabile e inconsapevole voglia di autodistruzione. Fra i personaggi di contorno, la vecchia zia di lei e madre del marito Camillo, Camillo stesso e altri minori scorrono come ombre su un palcoscenico dominato in tutti i sensi dagli amanti diabolici. La passione carnale che nasce fra i due, i piani per sopprimere il marito terzo incomodo sono descritti in modo perfetto da Zola, senza mai una caduta di ritmo, così come il periodo di vedovanza, con l’astensione dal manifestare una relazione sempre tenuta accuratamente nascosta, al fine di non destare sospetti nella polizia. Quello che può sembrare un delitto perfetto, e lo sarà perché mai l’autorità giudiziaria supporrà qualcosa di di diverso dalla disgrazia, si rivelerà però un boomerang per i colpevoli, che nel lungo periodo in cui abilmente reciteranno l’una la sofferenza della vedova, l’altro lo sconforto per aver perso un amico, finiranno dapprima per affievolire e poi per far cessare del tutto la passione animalesca che tempo prima li aveva permeati. E anche quando, abilmente, faranno in modo che gli stessi amici e la madre dell’ucciso favoriscano il loro matrimonio, l’unione non sarà che una conseguenza di un patto stabilito nel momento in cui venne loro l’idea di togliere di mezzo il povero Camillo, così che fra rimorsi e sensi di colpa si arriverà a una tragica conclusione. Il romanzo è un capolavoro.

Conosci l'autore

Foto di Émile Zola

Émile Zola

1840, Parigi

Scrittore francese. Rimase presto orfano e trascorse l'infanzia e la giovinezza in gravi ristrettezze economiche. Prima di raggiungere il successo con i suoi romanzi, visse lavorando presso la casa editrice Hachette e facendo il giornalista, attività che non abbandonò mai del tutto. Considerato il caposcuola del naturalismo letterario, fu al centro di numerose polemiche artistiche, impegnandosi, tra l'altro, nella difesa di Manet e degli impressionisti ("I miei odii", 1866). Ma l'avvenimento più clamoroso della sua vita è legato al caso Dreyfus. Schieratosi con gli innocentisti, denunciò il complotto militarista e reazionario con la famosa lettera aperta (J'accuse) pubblicata su "L'Aurore" (1898). Condannato a un anno di carcere, per evitare la prigione,...

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