Tre esistenze

Three Lives è la prima opera pubblicata di Gertrude Stein, scritta tra il 1905 e il 1906 e uscita nel 1909. Il libro raccoglie tre racconti autonomi – The Good Anna, Melanctha e The Gentle Lena – ambientati nella città immaginaria di Bridgepoint, ispirata a Baltimora. Attraverso le vite di tre donne della classe operaia, Stein esplora temi di genere, razza, amore, potere e solitudine, con uno stile innovativo che anticipa il modernismo letterario. Nel primo racconto, The Good Anna, la protagonista è una domestica tedesca emigrata negli Stati Uniti, severa, generosa e votata al lavoro e all’amicizia. La sua vita, scandita dal servizio presso diverse famiglie e dal legame profondo con la vedova Lehntman, si chiude nella fatica e nella solitudine, in una parabola che ricorda ma rovescia la Felicité di Flaubert. Il secondo racconto, Melanctha, il più lungo e complesso, è il ritratto di una giovane donna afroamericana alla ricerca di sé in una società segnata da confini razziali e di genere. Figlia di un padre nero e di una madre meticcia, Melanctha vive una serie di esperienze affettive e intellettuali che la conducono alla disperazione e alla morte per consunzione. Attraverso una prosa ripetitiva e musicale, Stein analizza le dinamiche interiori della protagonista e riflette sui rapporti tra desiderio, conoscenza e identità. Infine, The Gentle Lena racconta la storia di una ragazza tedesca timida e remissiva, portata in America da un cugino e costretta a un matrimonio privo d’amore. Passiva e silenziosa, Lena vive un’esistenza segnata dall’obbedienza e dalla rinuncia, fino alla morte durante il parto del suo quarto figlio – simbolo di una vita spenta prima ancora di essere vissuta. Nel complesso, Three Lives unisce l’influenza del realismo di Flaubert con le sperimentazioni linguistiche e strutturali che faranno di Stein una pioniera della scrittura modernista. Il libro rappresenta anche una riflessione sulle vite invisibili delle donne comuni, osservate con empatia e rigore formale.