Il libro si apre con un'interessante denuncia delle condizioni di vita in carcere, ponendo particolare attenzione al tema delle violenze e delle torture. In particolare, il protagonista descrive le violenze subite - da lui, ma anche dagli altri detenuti - come parte della quotidianità: si tratta di una riflessione interessanti sulle condizioni di vita nelle carceri (purtroppo, ancora attuale). La vita in carcere conduce i detenuti a una perdita del sè: i detenuti vengono privati della propria identità e della propria storia; tutti i detenuti sono uguali, perché ugualmente senza valore. Di fronte alle torture, alle percosse e alla detenzione, però, c'è uno strumento che permette ai detenuti di recuperare la libertà perduta: l'anima, l'intelletto, la mente - in qualunque modo la si voglia chiamare. Essa, infatti, permette loro di evadere (seppur non concretamente). Questa idea, in sè, è molto interessante; tuttavia, nel procedere della lettura fa perdere di vista la trama: è un libro che parla di un condannato a morte? è una denuncia contro le condizioni di vita in carcere? oppure è un mero esercizio stilistico finalizzato a mostrare le proprie abilità di scrittura adattate a diversi contesti e storie? Tuttora, non so dare una risposta. Il fatto che le ambientazioni e i personaggi continuino a cambiare ad ogni capitolo, mantenendo solo brevi accenni alla realtà del protagonista (cioè la sua permanenza in carcere) produce un effetto estraniante, oltre che noioso, nel lettore, che non capisce quale sia la finalità delle storie che sta leggendo. Sento di non aver compreso questo libro e che esso non mi abbia lasciato nulla, ma forse è un limite mio.
Il vagabondo delle stelle
Come "Martin Eden", questo romanzo troverà sempre appassionati - per i quali resterà il libro del cuore. Solo un "realista selvaggio" come Jack London poteva gettarsi in una vicenda così temeraria, che a partire da uno scenario che ricorda "Forza bruta" ci fa veleggiare nel cosmo e nelle epoche con stupefacente naturalezza. All'inizio siamo infatti nel braccio degli assassini di San Quentin, in California, dove il protagonista viene regolarmente sottoposto alla tortura della camicia di forza. Ma in quella condizione disperata, con feroce autodisciplina, riuscirà a trasformarsi in un moderno sciamano che attraversa le barriere del tempo come muri di carta. Amato da lettori fra loro distanti come Leslie Fiedler e Isaac Asimov, "Il vagabondo delle stelle", ultimo romanzo di Jack London, è anche il suo libro più originale, estremo - che si colloca in una regione di confine del firmamento letterario, fra Stephen King e Carlos Castaneda.
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Autore:
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Collana:
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Edizione:3
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Anno edizione:2005
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Beatrice M. 26 maggio 2025Estremamente noioso, libro che non lascia niente al lettore
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Maria Paola 03 gennaio 2025Le mille storie di un vagabondo
Il libro è una cruda critica al sistema penitenziario statunitense, ma è anche un'opportunità per conoscere eventi storici sconosciuti ai più. Ho molto apprezzato il suo stile di scrittura nonostante l'evidente difficoltà di mettere insieme una molteplicità di elementi che, alla fine, collimano perfettamente.
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vale 29 dicembre 2024Intenso
Vale la pena di leggerlo
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