Validità ed efficacia del divieto convenzionale di alienazione
Il divieto convenzionale di alienazione, rappresentando scelte di fondo dell’ordinamento, rivela problematicità e complessità interpretative che impongono un profondo ripensamento dei suoi requisiti di validità ed efficacia. Ciò stimola ad esaminare la struttura e la funzione del divieto, nella linea di un costante raffronto tra l’art. 1379 c.c. e le altre ipotesi «tipiche» di indisponibilità (patto di incedibilità del credito e dell’usufrutto, vincoli alla circolazione delle partecipazioni azionarie), al fine di cogliere il ruolo di ciascuna disciplina nel sistema, contrattuale e successorio. Alla prospettiva strutturale deve inoltre accompagnarsi il tema della rilevanza esterna del divieto in ordine al quale, muovendo dal superamento del rigido rinvio a dualismi ripetitivi («efficacia obbligatoria/inopponibilità » nel confronto con «efficacia reale/opponibilità»), l’indagine apre la via ad una più adeguata costruzione teorica del concetto di opponibilità, alla quale potranno conseguire innovative soluzioni rimediali.
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Anno edizione:2016
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In commercio dal:1 ottobre 2016
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