Venezia da salvare. I funzionari pubblici e la difesa dei beni culturali a Venezia e nel Veneto durante il primo conflitto mondiale
Una nazione ricca di tesori d’arte come poche. Un territorio in guerra. Un nemico pronto a cancellare ogni traccia del grande passato e della cultura nei luoghi via via conquistati. Questa, in sintesi, è la realtà dell’Italia del nord-est tra il 1915 e il 1918. Oltre alle trincee reali, con giovani ragazzi mandati a combattere e a morire, ci sono trincee virtuali altrettanto colme di dolore e di paura. Sono le linee di difesa preparate per arginare gli assalti avversari ai monumenti e alle opere d’arte. Tre funzionari, non più giovani, ma fortemente motivati: Ugo Ojetti, Corrado Ricci e Massimiliano Ongaro si fanno carico di tutte le necessità operative per salvare il salvabile. Le lettere centenarie conservate presso l’archivio storico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna parlano chiaro e in maniera estremamente diretta. Il confronto tra i contenuti delle varie missive è il fil rouge che porta ognuno dei protagonisti a trovare sempre e comunque le soluzioni migliori per non perdere la memoria e la cultura di un popolo, oltre alla bellezza di una città unica al mondo come Venezia. Prefazione di Ugo Soragni.
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Anno edizione:2025
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