Veruschka (Colonna Sonora) (2 Blu Trasparente Vinyl + CD)

“Veruschka” è un film unico nel panorama italiano dei primi anni ’70: a metà tra cinema sperimentale, arte visiva e moda. Diretto dal fotografo Franco Rubartelli, racconta (in modo fortemente simbolico e quasi onirico) la parabola di Veruschka von Lehndorff, celebre modella e musa del regista, che qui interpreta sè stessa in un viaggio di ricerca interiore e di alienazione attraverso l’Africa e il mondo della fotografia.
Non è un film narrativo nel senso classico, ma piuttosto un’esperienza visiva e sensoriale, fatta di immagini straordinarie, ritmo contemplativo e un costante senso di malinconia estetica. E proprio per questo motivo, la colonna sonora di Ennio Morricone gioca un ruolo fondamentale: è la vera voce emotiva del film.
Morricone compone per Veruschka una delle sue opere più delicate e spirituali. La colonna sonora è un perfetto equilibrio tra avanguardia e lirismo, tra melodia e sperimentazione sonora.
Il tema principale è di una bellezza disarmante: linee melodiche sospese, voci eteree, archi che si intrecciano con toni elettronici e percussioni rarefatte. È un brano che racchiude in sé l’essenza del personaggio — fragile, sensuale e perduta.
Il motivo si ripete in varie versioni come un’eco che accompagna la protagonista nel suo percorso di dissoluzione e rinascita.
Morricone, con la sua genialità, utilizza strumenti non convenzionali e tecniche di composizione modernissime per l’epoca, creando un paesaggio sonoro ipnotico e introspettivo. Ogni pezzo sembra oscillare tra sogno e realtà, proprio come le immagini del film.
Accanto a momenti di grande dolcezza melodica, troviamo sezioni più astratte e sperimentali, che ricordano le ricerche del Maestro con il Gruppo d’Improvvisazione Nuova Consonanza. È una colonna sonora che non accompagna semplicemente le immagini, ma le amplifica, le trasforma in emozione pura.
Disponibile ora in formato doppio vinile blu trasparente 180 gr. + CD, tiratura limitata e numerata 500 copie. Contiene un inserto con note di copertina a cura di Massimo Privitera di colonnesonore.net