Vietato leggere all'inferno

Ho apprezzato l'idea di una società distopica in cui i libri sono vietati (con pochissime eccezioni) e chi ne fa uso illegalmente è considerato un tossicodipendente. La storia è scorrevole e divertente, ma al tempo stesso offre diversi spunti di riflessione sulla nostra società, in cui è consentito leggere ed accedere alla cultura, che nel libro viene idealizzata come un mondo perfetto, ma in pratica sappiamo non essere tale...

E' una storia briosa e divertente, si legge con piacere e scorre in maniera veloce e appassionante. Immaginate un mondo in cui la lettura e i libri sono vietati dalla legge, quindi i drogati moderni sono i lettori, farsi una dose corrispondere a leggere un capitolo, la riabilitazione vuole l'omologazione sociale e soprattutto mentale, "i fatti"sono quelli su di giri dopo aver letto molto, troppo. Insomma i veri reietti ed emarginati sociali sono coloro che amano perdersi tra le pagine stampate. Ma non è tutto qui, c'è una missione, il mondo dello spaccio del libro e dell'editoria va cambiato, salvato! E i nostri protagonisti sono unici nel loro genere. E’ un romanzo che muove delle critiche importanti su quella che è l'editoria moderna e il mondo dei lettori senza mai essere noioso, basterà leggere tra le righe per carpire quella che è l'analisi dettagliata- e a mio avviso condivisibile- della realtà.

Come sarebbe la nostra vita se la lettura e i libri fossero proibiti, considerati alla stregua di uno stupefacente pericoloso, un vizio che da dipendenza e deve essere combattuto? Un libro nel libro che racconta di una passione che si consuma nell'atto stesso di leggere. Stile fresco, scorrevole, ironico.