Vincenzo Verzeni nato l'11 aprile 1849 in una famiglia di contadini a Bottanuco, un piccolo paesino in provincia di Bergamo, situato sulla riva sinistra del fiume Adda, fu ribattezzato dalla stampa dell'epoca «il Vampiro di Bergamo». Pur essendo accusato di sue soli omicidi, è rimasto impresso nell'immaginario collettivo italiano come il primo serial killer dell'Italia unita. È l'unico caso di cui esiste una seria e dettagliata documentazione, grazie agli studi condotti dall'antropologo e criminologo Cesare Lombroso. Il famoso scienziato veronese, infatti, fu perito della difesa nel processo a suo carico. Il primo omicidio, di Verzeni risale all'8 dicembre 1870. La quattordicenne Giovanna Motta fu ritrovata morta e il suo cadavere orrendamente mutilato: le interiora e gli organi genitali asportati come anche un polpaccio. Il secondo omicidio avvenne nel 1872, Elisabetta Pagnoncelli fu trovata morta in un campo, mutilata come la precedente vittima. L'arresto del Vampiro di Bergamo avverrà nel 1873. Cesare Lombroso, lo definirà «un sadico sessuale, vampiro, divoratore di carne umana».
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:1 gennaio 2022
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