Apparentemente semplici, dal linguaggio sobrio e diretto, le poesie qui antologizzate si connotano sia per un deciso, ma certamente non autocelebrativo, biografismo, sia per una forte tensione speculativa e spirituale. Il primo esile volume, pubblicato nel 1940, è improntato a una visione leggera e garbata dell’ambiente naturale e umano che circonda la giovane autrice, con descrizioni di animali (asini, anatre, tacchini, ragni) e della vegetazione, nei colori mutanti del volgere delle stagioni. Sette anni dopo, la tragedia della guerra, il matrimonio e la perdita di un figlio di appena un anno, avevano già indirizzato la scrittura della Vasalis verso tematiche più complesse e coinvolgenti: il dolore di un distacco, l’amore che sconvolge o delude, la consolazione della preghiera: “Odo solo, che tutto soffre, / ammalata della moltitudine delle cose, / della loro assoluta solitudine”. I versi compresi nelle ultime due raccolte, del 1954 e del 2002 (postuma), appaiono al lettore decisamente più articolati e formalmente sorvegliati. Il titolo Visioni e volti della prima indica appunto la predilezione per lo sguardo capace di intuire aldilà delle apparenze la tormentata realtà che si cela nelle espressioni e negli atteggiamenti delle persone, nelle emozioni ferite da un abbandono. Figure rattrappite e stanche di vecchi, bambini che hanno perso spontaneità e sorrisi, l’uomo amato lontano: chi guarda e scrive tenta di anestetizzare la propria empatia, ricorrendo a una forzata estraneità dalla vita. Lo stile si fa più franto e conciso, le metafore più asciutte, la rispondenza tra turbamento interiore e contesto esterno più puntuale, in atmosfere che rievocano quelle tratteggiate da altre due grandi poetesse, Dickinson e Achmatova. Giusto rendere merito alla piccola casa editrice Ensemble che ci ha fatto apprezzare una notevole poetessa pressoché sconosciuta da noi, proponendo un prodotto librario elegante e curato.
Visioni e volti. Testo olandese a fronte. Ediz. bilingue
Nei Paesi Bassi l'opera poetica di M. Vasalis ha conosciuto a suo tempo, e tuttora conosce, una popolarità senza precedenti. Un'opera letta e riletta da molti, imparata a memoria, decantata, dalla lingua e dalla forma apparentemente semplici; una poesia diretta, libera da costrizioni stilistiche, audace, che coinvolge profondamente lo sguardo, tenta di decodificare l'assurda grammatica delle emozioni e dei sentimenti e penetra prepotentemente nella psiche. Un'opera a lungo inedita in Italia, e ora presentata qui nella sua totalità cronologica, con la curatela e la traduzione di Patrizia Filia.
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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alida airaghi 24 settembre 2020
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