Mi immaginavo un libro che combinasse cultura, arte, storia e curiosità in un percorso più armonioso e facile da seguire. Seppur ricco di aneddoti intriganti e piacevole da leggere, devo ammettere che in alcuni punti la narrazione risulta un po’ sconnessa: la quantità di riferimenti, a volte non del tutto chiari, può rendere difficile seguire e capire anche laddove si prenda del tempo, tra una pagina e l’altra, per approfondire. Nel complesso l’ho trovato un testo gradevole e interessante.
La vita segreta dei colori
In un viaggio a più dimensioni attraverso epoche e luoghi, un avvincente «diario cromatico» che svela segreti, superstizioni e curiosità intorno alla presenza dei colori nella storia dell’uomo, da Omero a Tolstoj, da Kandinskij a Marina Abramović, da Debussy e Sibelius a Schönberg.
«Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo tutt’uno» - Paul Klee
Dinamici, avvolgenti, sbiaditi, desolanti o spaventosi, i colori esprimono i nostri stati d’animo, ispirano film, suggeriscono partiture musicali, dettano mode e gusti estetici. Non c’è corrente artistica che non influenzino con la loro straordinaria forza visionaria. Non c’è momento storico che nell’immaginario collettivo non sia legato a un colore né testo letterario che non evochi un universo cromatico indimenticabile. Intorno a questo «materiale» apparentemente sfuggente Lauretta Colonnelli costruisce una fitta trama di sguardi, vicende e aneddoti, narrati con i toni incalzanti di un romanzo e la perizia di un saggio. Un percorso che spazia dall’antichità ai giorni nostri e indaga i risvolti più enigmatici che si celano nelle infinite sfumature dei colori. Scopriamo così che possono essere temibili serial killer, come il verde smeraldo e il bianco di piombo, o amanti della pace e del quieto vivere, come l’azzurro. Che il loro studio ha portato a elaborare teorie psicologiche e scientifiche, tra cui quelle di John Tyndall, il fisico irlandese al quale si deve la spiegazione del perché il cielo è blu. Che generano ossessioni – pare che Van Gogh mangiasse la vernice gialla direttamente dai tubetti, convinto che quella tinta brillante e solare lo avrebbe salvato dalla depressione – e libere associazioni, come quando Proust, nella Recherche, descrisse l’«essenza colorata» di città che non aveva mai visto: Venezia con «le vie scroscianti, arrossate dal riverbero degli affreschi di Giorgione», Firenze «bagnata nell’oro», Parma «compatta e liscia, mauve e dolce nel riflesso delle viole». Un racconto appassionato che coinvolge ogni campo del sapere, dalla storia alla matematica, dall’arte alla musica. Una celebrazione originale e suggestiva dell’ingrediente irrinunciabile della nostra esistenza e del suo prodigioso potere espressivo.
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Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giuls 06 ottobre 2025Un viaggio affascinante, seppur dispersivo
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alesdb 08 settembre 2025Fifty fifty
Interessante senza dubbio, ma trovo che manchi un po' di organicità: tanti tanti tantissimi fatti e aneddoti inerenti i diversi colori, ma avvicinati insieme e giustapposti. Il risultato finale è come se a queste pagine mancasse qualcosa, forse quella "vita" di cui parla il titolo?
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Chiara 10 gennaio 2025Una valanga di aneddoti
Ho finito la lettura di questo libro, sarò onesta, solo perché non solo solita abbandonare. Anzi, confesso anche che mi sono quasi obbligata a leggerne un po’ ogni giorno, per arrivare alla fine. Purtroppo, mi è sembrata una tesi di laurea alquanto soporifera, poco fluida e troppo barocca e accademica. L’idea di partenza è molto bella, gli aneddoti raccontati sono molto interessanti e coinvolgenti, ma sono tutti fini a se stesso. Non esiste un reale filo conduttore, e quello che ne viene fuori è un elenco infinito di fatti e nozioni, che il lettore dimentica nel momento stesso in cui volta pagina e viene investito da altre informazioni. Sembra una bancadati da studiare a pappagallo per partecipazione a un gioco a quiz. Troppa approssimazione, troppo “mappazzone” di notizie, poco reale approfondimento, veramente troppa poca sostanza.
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