Ritengo il film un capolavoro assoluto, che tramite regia, trama, ma soprattutto prove degli interpreti, riesce ad immergerti sia nella vicenda che nella vita ai tempi della DDR. Il capitano Gerd Wiesler "HGW XX/7" (Ulrich Mühe), riceve un compito da un funzionario, a sua volta incaricato da un politico: deve spiare uno scrittore teatrale e intellettuale, sgradito al regime. Come tante altre volte, Gerd si serve di un apparecchio apposito per intercettare le conversazioni telefoniche dello spiato… Attori magistrali, particolarmente Ulrich Mühe. L’artista, nato nell’allora Germania Est, ebbe una vita assai articolata e sfortunata. Lasciò la scuola e lavorò come muratore, passando poi a far la guardia di confine presso il Muro. In quel periodo contrasse un’ulcera, fondamentalmente perché non era un impiego per la sua natura. Si dedicò quindi alla carriera di attore, dove durante la dittatura poté trovare spazi espressivi. Quando il clima sociale iniziò a cambiare, entrò più attivamente in movimenti contestatori. In seguito alla fine della DDR, scoprì che la prima moglie lo spiò per conto del regime. Nonostante anni dopo, in fase processuale, venne dichiarato che la stessa fornì involontariamente confidenze su Gerd a una terza persona, essa effettivamente spia di regime, credo la vicenda incise non poco nella vita dell’artista, scomparso nel 2007 per un tumore allo stomaco. La sua interpretazione nel film e i suoi occhi, restano per me indimenticabili anche pensando alla sua vita.
