2081

“Un progetto di famiglia”. Così Alex Taylor, cantautore nonché figlio di John, definisce il nuovo album del compianto pianista inglese, scomparso ancor prima che questa ennesima fatica da studio vedesse la luce. Ed effettivamente così è, visto che a John, autore delle musiche, e ad Alex, autore e interprete dei testi, si unisce anche Leo Taylor alla batteria. Completa il quartetto Oren Marshall alla tuba. I quattro, insieme, hanno realizzato un album intitolato “2081” e ispirato a “Harrison Bergeron”, una storia breve di Kurt Vonnegut pubblicata nel 1961. La musica contenuta nel disco è stata commissionata a John Taylor da BBC Radio 3, per essere presentata al Cheltenham Jazz Festival. Originariamente scritta per ottetto, è stata riadattata per la formazione di “2081”. Il mondo musicale creato da John Taylor è a tratti rassicurante e riconducibile agli standard musicali del pianista, mentre in altri momenti riesce a raccontare il misterioso e inquietante futuro dipinto da Vonnegut, cercando ibridi sonori tra il jazz, il pop e il mood evocativo della soundtrack. In questa ricerca si rivelano decisamente utili gli scenari sonori aperti dalla tuba di Marshall e anche lo stile batteristico di Leo Taylor, già avviato a una promettente carriera nel mondo indie-rock con la band The Invisible, che qui introduce spesso e volentieri ipnotici ritmi moderni e sincopati.