In 16 (cm 11 x 18), pp. 375 + (1 bianca) + (1) di indice + (1 bianca) + 16 pagine di catalogo editoriale (manca il primo foglio, con le pp. 1 e 2, degli annunci editoriali finali). Firma di possesso all'occhietto. Gore ai margini bianchi di alcuni fogli. Poche pagine con nastro adesivo al margine interno. Legatura editoriale in mezza pelle. Edizione originale non datata, ma ascrivibile al 1863, di questo resoconto di viaggio dell'Autrice, Louise Vallory (qui si firma con il suo cognome, mentre il cognome del marito era Mesnier) in terra d'Algeria. "The words of Louise Vallory, a French woman who visited Algeria in 1862, are therefore crucial for establishing a European woman's perspective regarding her colonial counterpart. On observing what she could of the everyday life of an Algerian, Vallory wrote 'She does not leave [the house / the harem] alone, probably; she does not have permission to raise her veil in the streets, to show her face to a stranger'. Vallory, as a European visitor and a woman, had a certain freedom and viewpoint. In relation to the harem woman, she had a colonial gaze that allowed her to notice the absolute effacement and otherness of the Algerian woman out in public, who is set apart from women like Vallory and from men because she is accompanied and because she is veiled" (M. R. Kessler, Sheer Presence. The Veil in Manet's Paris, 2006, p. 115). L'opera si divide in due parti: nella prima l'A. descrive usi e costumi della citta' d'Algeri, nella seconda delle citta' di Medea, Boghar, Theniet-el-Had.
Venditore:
Informazioni:
In 16 (cm 11 x 18), pp. 375 + (1 bianca) + (1) di indice + (1 bianca) + 16 pagine di catalogo editoriale (manca il primo foglio, con le pp. 1 e 2, degli annunci editoriali finali). Firma di possesso all'occhietto. Gore ai margini bianchi di alcuni fogli. Poche pagine con nastro adesivo al margine interno. Legatura editoriale in mezza pelle. Edizione originale non datata, ma ascrivibile al 1863, di questo resoconto di viaggio dell'Autrice,LouiseVallory (qui si firma con il suo cognome, mentre il cognome del marito era Mesnier) in terra d'Algeria. "The words ofLouise Vallory, a French woman who visited Algeria in 1862, are therefore crucial for establishing a European woman's perspective regarding her colonial counterpart. On observing what she could of the everyday life of an Algerian, Vallory wrote 'She does not leave [the house / the harem] alone, probably; she does not have permission to raise her veil in the streets, to show her face to a stranger'.Vallory, as a European visitor and a woman, had a certain freedom and viewpoint. In relation to the harem woman, she had a colonial gaze that allowed her to notice theabsolute effacement and otherness of the Algerian woman out in public, who is set apart from women like Vallory and from men because she is accompanied and because she is veiled" (M. R. Kessler, Sheer Presence. The Veil in Manet's Paris, 2006, p. 115). L'opera si divide in due parti: nella prima l'A. descrive usi e costumi della citta' d'Algeri, nella seconda delle citta' di Medea, Boghar, Theniet-el-Had.
Immagini:
-
Editore:
-
Tipologia:
- Prodotto usato
- Condizioni: Usato - In buone condizioni
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it