Un racconto che fila via veloce, una lettura piacevole, senza grandi picchi o colpi di scena. Una buona lettura estiva.
Abbiamo sempre vissuto nel castello
«Shirley Jackson è una delle scrittrici più suggestive e strane del Novecento americano. Abbiamo sempre vissuto nel castello, un libro unico e fiabesco, è il suo capolavoro» - Jonathan Lethem
"A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce"; con questa dedica si apre "L'incendiaria" di Stephen King. È infatti con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2020
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giacomo 03 agosto 2025Godibile
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Lucatafratto 06 luglio 2025Una piacevole sorpresa
Scorre via come un problema di fisica delle superiori: senza attrito. La protagonista narratrice ci racconta un micro-mondo fatto di rituali quotidiani e pensiero magico, visto e raccontato con gli occhi e la voce di una ragazza rimasta bambina. Così facendo ci riporta nelle logiche di quando eravamo piccoli, aiutandoci a comprenderle nuovamente. Ritrae bene alcune storture dell'animo umano, che spesso quand'è piegato dalla paura si fa crudele.
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terrycarvelli 06 maggio 2025carino
Ho dato 3 stelle perché molto piccolo si riesci a finirlo in due giorni Ma non è il mio adelphi preferito
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