Acceptance

A fine lettura ripensare ad Acceptance (alla storia, al mistero, ai personaggi, alla trilogia intera) è come cercare di mettere insieme i pezzi di un sogno sfuggente, di quelli che ti rimangono impressi e che avresti dovuto appuntare appena ti sei svegliato. È un bel libro? Sì. Sicuramente meglio di Authority. Purtroppo, come previsto, non bello quanto Annihilation. È una conclusione soddisfacente per la trilogia? Abbastanza. VanderMeer risponde alle domande più importanti, dà indizi per le altre e lascia quel tanto di misterioso da non togliere fascino all'ambientazione e da far azzittire chi avrebbe voluto più risposte. Nello specifico: mi sono piaciuti molto i punti di vista di Saul, Gloria/Cynthia e Ghost Bird; mi hanno lasciato perplesso la conclusione di Saul e Control, dove con "perplesso" intendo dire che non sono sicuro esattamente di cosa sia successo; Control si rivela il personaggio più inutile di tutti, tant'è che sto scrivendo mentalmente una fanfiction in cui il suo ruolo sin da Authority ce l'ha Grace, in un umilissimo tentativo di ripetere la formula di "donne che non si conoscono e non si fidano l'una dell'altra esplorano insieme" e il clima paranoico di Annihilation.