È un romanzo americano di formazione (è una storia vera), che negli USA leggono a scuola. Mi ha ricordato un po’ Dickens per la tenerezza della scrittura. Anche se è lungo si legge con molta facilità, lo considero più una lettura per ragazzi che per adulti, abituati forse ad una maggiore complessità.
Nominato dalla New York Public Library come uno dei grandi libri del Novecento
«La toccante storia della famiglia Nolan in un romanzo epico» - New York Times
È l'estate del 1912 a Brooklyn. I raggi del sole illuminano il cortile della casa dove abita Francie Nolan, riscaldano la vecchia palizzata e le chiome dell'albero che riparano la dimora dei Nolan. Alcuni a Brooklyn lo chiamano l'Albero del Paradiso perché è l'unica pianta che germogli sul cemento e cresca rigoglioso nei quartieri popolari. Quando nuovi stranieri poveri arrivano a Brooklyn e, in un cortile di vecchie e tranquille case di pietra rossa, i materassi di piume fanno la loro comparsa sui davanzali delle finestre, si può essere certi che lì, dal cemento, sbucherà prima o poi un Albero del Paradiso. Francie, seduta sulla scala antincendio, lo guarda contenta, poiché oggi è sabato, ed è un bel giorno a Brooklyn. Il sabato gli uomini ricevono la paga e possono andare a bere e azzuffarsi in santa pace. Il sabato lei, bambina irlandese di undici anni, come tutti i bambini del suo quartiere, fa un salto dallo straccivendolo. Insieme a suo fratello Neeley, Francie raccoglie pezzi di stagnola che si trovano nei pacchetti di sigarette e nelle gomme da masticare, stracci, carta, pezzi di metallo e li vende in cambio di qualche cent. Attraverserà prima Manhattan Avenue, e poi Johnson Avenue, dove si sono stabiliti gli italiani, e infine il quartiere ebraico fino a Broadway. Poi tornerà a casa, dove forse troverà sua madre, rientrata dal lavoro. Lungo il tragitto forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una donna così graziosa come sua madre, ventinove anni, capelli neri e occhi scuri, debba lavare i pavimenti per mantenere lei e gli altri piccoli Nolan. Qualcun altro magari le parlerà di Johnny, suo padre, il ragazzo più bello e più attaccato alla bottiglia del vicinato, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull'allegro comportamento di sua zia Sissy con gli uomini. Francie ascolterà e ogni parola sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poiché lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l'albero che, stretto fra il cemento di Brooklyn, alza rami sempre più alti al cielo.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Chiara Luisi 05 gennaio 2021
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Francesco Raimondi 09 febbraio 2019
Leggetelo. Ne vale la pena
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Quando la dignità di una famiglia sovrasta la povertà, quando l’umiltà di una madre vince gli stenti riuscendo, agli occhi dei figli, a rendere perfino divertente una vita fatta di sacrifici e privazioni. Quando la nobiltà d’animo germoglia nella sofferenza, si rafforza contro le avversità, alimenta il desiderio di elevarsi e vincere la miseria. E quando il tutto viene raccontato col linguaggio semplice, schiacciante, di una bambina di dodici anni allora nascono piccoli portenti come questo romanzo. Che turba fino alle lacrime e lascia dentro una sorta di calore leggero che commuove. E’ davvero bellissimo.
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