L'amata di Kandahar
Per bocca di Irina, giovane donna canadese figlia di immigrati romeni, Felicia Mihali racconta una storia dall’apparente semplicità narrativa, ma dal contenuto denso e complesso. Irina, infatti, parla di emigrazione e integrazione, di interculturalità e scontro tra culture, di famiglia, di adolescenza e di amore e infine, nel momento in cui, grazie a una foto su una rivista, entra in contatto con un soldato canadese in Afghanistan, anche di guerra, di esportazione della democrazia, di radicalizzazione, di situazione delle donne. È qui che il libro di Mihali diventa attualissimo e terribile, soprattutto alla luce della recente, e si direbbe inevitabile (“È questo paese che ci sconfigge, poiché nessun potere straniero può governarlo.” dice il soldato Yannis in una delle sue lettere), presa del potere da parte dei Talebani.
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