Per quanto si possa credere che America sia un romanzo atipico di Kafka, io lo reputo totalmente coerente con il resto dell’opera. Sicuramente manca di quel senso di assurdo asfissiante di cui sono invece pregni Il processo, Il castello, La metamorfosi. Ma è proprio su questo punto che si fonda l’importanza di questa controversa opera: l’assurdità è sottotesto di una narrazione estremamente realista, priva di distorsioni. In definitiva consiglio questo bellissimo romanzo ai conoscitori e non di Franz Kafka!
Karl Rossmann, un allegro sedicenne, viene mandato dai genitori in America perché dimentichi una cameriera che ha messo incinta. Prima accolto con affetto poi, senza motivo, allontanato dallo zio, si unisce a due vagabondi. Viene assunto come lift in un grande albergo e anche qui senza motivo, viene poi licenziato. Torna dai due vagabondi fino a che non viene assunto dal "Grande teatro" di Okalhoma. A questo punto il romanzo, pubblicato postumo, si interrompe.
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Anno edizione:1995
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Antonio Petta 05 maggio 2016
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